Gli estremisti indù seminano paura

Letensioni religiose inIndia, specialmente fra induisti e musulmani, si stanno aggravando a causa dell’azione di vari predicatori estremisti indù con la complicità di diversi apparati governativi, nonostante l’impostazione secolare dello Stato. Proprio negli ultimi giorni, una serie didichiarazioni fatte contro il Profeta Maomettoin un dibattito televisivo, da parte della portavoce Nupur Sharma delBharatiya Janata Party(Bjp, il Partito del popolo indiano del premier Narendra Modi), hanno innalzato drasticamente la tensione fra le due comunità religiose, scatenando un’indignazione internazionale. Numerosi leader di Paesi islamici come il Qatar, l’Arabia Saudita, gli Emirati Arabi, l’Oman, l’Indonesia e il Pakistan hanno sollevato notevoli proteste e chiesto le immediate scuse del governo indiano. «Finalmente le nostre voci sono state ascoltate, solo i leader mondiali possono premere sul governo di Modi e il suo partito per cambiare il loro atteggiamento nei confronti dei musulmani», ha dichiarato Ali Asghar Mohammed, capo di un gruppo per i diritti deimusulmaninella città di Mumbai. Ma, nonostante la sospensione della portavoce, l’espulsione di un altro funzionario e l’introduzione di regole stringenti, le tensioni non sembrano placarsi, con ilrischio di attentati terroristiciannunciati dalla divisione locale di Al Qaeda. Questo recente episodio è solo l’ultimo tassello di unacampagna d’odioche sta investendo il Paese, dove estremisti indù sono arrivati a perseguitare la minoranza islamica con assalti, discriminazioni, omicidi e minacce continue. Mesi fa, alcuni dei gruppi più feroci avevano manifestato pubblicamente la volontà dicompiere uno sterminio:«Se 100 di noi diventano soldati e sono pronti a uccidere 2 milioni di musulmani, allora vinceremo… proteggendo l’India e rendendola una nazione indù», aveva affermato Pooja Shakun Pandey, uno dei leader prominenti del partito di estrema destra Hindu Mahasabha. Parole terribili e inquietanti che non trovano una ferma condanna da parte degli apparati statali, nonostante questo estremismo rischi di alimentare un conflitto su larga scala contro una minoranza di 200 milioni di persone, in una nazione da oltre 1,3 miliardi di abitanti. Anzi, lo stesso premier Modi o altri membri del suo partito hanno in certi casi adottato lo stesso stile comunicativo degli estremisti, alimentando unaclima ostile nei confronti delle altre minoranze religiose. Una pericolosa strategia politica che sembra mirare a edificare unoStato confessionalesotto il controllo rigoroso degli indù. «L’amministrazione della legge, invece di essere uno strumento per il mantenimento della pace e dell’armonia, è diventata il mezzo pertenere le minoranze in un perpetuo stato di terrore», hanno denunciato oltre un centinaio di ex funzionari. Nonostante i continui allarmi e denunce (anche da parte di personalità di rilievo) le violenze non si fermano, mentre diverse località dellanazione indianasono ormai fuori controllo: «In Karnataka, UP, MP, Delhi, Gujarat, Uttarakhand, virtualmente in tutti gli Stati governati dal BJP ,lo stato di diritto è scomparsomentre folle, leader religiosi e politici invocano la violenza contro i musulmani», ha tragicamente dichiarato l’avvocato e attivista Prashant Bhushan.