Batteria a tutta gravità

 

Se il funzionamento deipannelli solarie dellepale eolichedipende dalle condizioni atmosferiche, sorge spontanea una domanda: quando il cielo è nuvoloso e il vento si placa, quali alternative ci sono? Come spiega laBBC, alcuni parlano di batterie agli ioni di litio, altri di idrogeno verde. Ma potrebbe esserci una terza opzione: lagravità. Sfruttare unaforzaimmanente sul nostro pianeta come quellagravitazionalepotrebbe dimostrarsi un’ottima soluzione. Si tratta di un sistema di accumulo che grazie ai surplus dienergia rinnovabileconsente di sollevare e rilasciare carichi pesantissimi quando la rete ha bisogno di energia. Gravitricity, una start-up di ingegneria green con sede a Edimburgo, sta mettendo a punto questa nuova tecnologia. Ad aprile dello scorso anno la società ha testato con successo il primo prototipo dibatteria a gravità. Una dimostrazione su “piccola” scala, con una torre d’acciaio di 15 metri e un peso di 50 tonnellate di ferro sospeso nel vuoto. I motori elettrici hanno piano piano sollevato l’oggetto di metallo per poi farlo scendere gradualmente, alimentando alcunigeneratori elettricigrazie alla forza gravitazionaleche preme verso il basso. Questa prima installazione riesce a produrre circa 250 kW di potenza, sufficienti ad alimentare per un breve arco di tempo più o meno 750 appartamenti. Poi, è arrivata l’idea disfruttare la morfologia del terrenoper sostenere i pesi in ferro, come voragini o depressioni per costruire al posto di torri, pozzi in cui calare e sollevare il carico. Gli ingegneri hanno impiegato l’ultimo anno a visitare le miniere di carbone dismesse inGran Bretagna, Europa orientale, Sud Africa e Cile. L’idea alla base è, come ha spiegato l’amministratore delegato Charlie Blair alla BBC:“Perché costruire torri quando possiamo usare la geologia?” È lo stesso identico meccanismo dei sistemi dipompaggio idroelettrico, nati nel secondo dopoguerra per regolare l’attività dellecentrali termonuclearee assorbire l’energia in eccesso. In sostanza, si servono dell’energia sprigionata dall’accumulo e dallo spostamento di una massa d’acqua tra due bacini posti a una differente altitudine. Nel caso dellabatteria gravitazionale, l’acqua è sostituita da pesi e al posto dei naturali dislivelli tra masse idriche vi sono pozzi in cui sollevare e rilasciare gli oggetti. Ha, d’altro canto, notevolivantaggi, a partire dal fatto che non è necessario modificare radicalmente le caratteristiche di un territorio con la costruzione, per esempio, di dighe. Il sistema è composto da pesi che possono raggiungere anche le 5000 tonnellate, cavi d’acciaio e argani elettrici posti ai lati dei pozzi. Ad Arbedo-Catione, in Svizzera, c’è l’impianto diEnergy Vaultche invece ha costruito una struttura alternativa: secondo quanto riportato daSwissinfo, si tratterebbe di una gru a tre bracci simmetrici e doppi, alta circa 60 metri e che solleva e impila grandi masse da 35 tonnellate ciascuna, peraccumulare energiapotenziale per calarle giù e ricavarneenergia elettrica.Dovrebbe riuscire ad alimentare per 8 ore circa 1500 abitazioni. Con gli investimenti ricevuti (402 milioni di dollari), la compagnia ha lanciato poi unnuovo prototipo: somiglia a un edificio che contiene e trasporta migliaia di pesi su un sistema di carrelli e ascensori. Potrebbe rivelarsi un modo efficacie permantenere costanti i livelli di produzionedella rete ed evitare danni infrastrutturali e blackout.