Paese che vai, salario minimo che trovi
In Europa non c’è una legislazione uniforme relativamente alsalario minimo, anche se ben 21 Paesi lo prevedono: i restanti sei sono Italia, Austria, Cipro, Danimarca, Finlandia e Svezia. Ma le cose potrebbero cambiare perché questa notte è statoraggiunto unaccordosulla direttiva europea per il salario minimo. L’obiettivo non è renderlo obbligatorio o stabilire una soglia minima di retribuzione uguale per tutti gli Stati, bensìistituire dei criteri guidache permettano di fissare salari minimi adeguati nel rispetto delle differenti impostazioni interne dei singoli Paesi. Questi avranno a disposizione due anni per recepire la direttiva. Ma prima, l’accordo dovrà essere confermato dal Comitato dei rappresentanti permanenti (Coreper) e successivamente essere soggetto a unavotazione formaleal Consiglio e al Parlamento europeo. Secondo quanto deciso, il valore dei salari dovrà essereaggiornato periodicamenteogni due anni (o quattro nel caso in cui venga utilizzato unmeccanismo di indicizzazione automaticache adegua gli stipendi all’evoluzione del costo della vita del Paese). Inoltre, si punterà allapromozione della contrattazione collettiva, «uno strumento importante per garantire che i lavoratori possano beneficiare di salari minimi adeguati» si legge nella nota del Consiglio Europeo. Ma qual è lasituazione attualesui salari minimi? In realtà il quadro è molto variegato. Il reportWSI Minimum Wage Reportdell’Institute of Economic and Social Research(WSI) ha realizzato un’istantanea deisalari minimi europeial primo gennaio di quest’anno: si passa dai 2 euro per ora in Bulgaria ai 13,05 euro a Lussemburgo (il tasso più alto). In generale, sono glistati occidentalia esserein cima alla classifica: troviamo i Paesi Bassi con 10,58 euro, laFranciacon un centesimo di meno, l’Irlanda con 10,50 e il Belgio con 10,25. Seguiva subito dopo laGermaniacon 9,82 euro ma questo prima dello scorso 3 giugno, quando il parlamento tedesco ha approvato un aumento delsalario minimoorario, portandolo da 9,82 a 12 euro a partire dal primo ottobre 2022 (ma passando a 10,45 dal primo luglio). Così in autunno la Germania avrà ilsecondo salario minimo orario più altod’Europa. Spostandoci tutto aest,rileviamo un netto calo. Oltre alla già citata Bulgaria, isalari minimi sono molto bassianche in Lettonia (2,96 euro), Romania (3,10), Ungheria (3,21), Slovacchia (3,71), ma anche Repubblica Ceca (3,76), Polonia (3,81),Grecia(3,83) ed Estonia (3,86). Trai più bassi in assoluto, Moldavia con 0,83 euro per ora eUcrainacon 1,21. La soglia dei 4 euro (la più alta tra i salari più bassi) viene toccata dal Portogallo con 4,25 euro, Lituania con 4,47 (rappresentando così un’eccezione tra i bassi numeriregistrati negli altri Paesi orientali) e da Malta con 4,57. Si passa poi direttamente ai 6 euro o più conSpagna(6,06) e Slovenia (6,21). InItalianon esiste un salario minimo per legge (il provvedimento attualmentefermo al Senatovorrebbe fissarlo a 9 euro l’ora) ma questo non vuol dire che non esista un minimo retributivo per i lavoratori e le lavoratrici: dipende tutto dal contratto collettivo nazionale stipulato in base alla categoria lavorativa di appartenenza. Tra ipartiti favorevolia istituirlo troviamo il Partito Democratico e il Movimento 5 Stelle, mentre tra icontraric’è Forza Italia. Nel nostro Paese questo risulta essere untema ancora molto divisivoma anche nel resto d’Europa, come abbiamo visto, non c’è chiarezza o uniformità tra gli stati. Ma forse, dopo questa notte,ci stiamo arrivando.