Com’è virtuosa la filiera italiana dell’alluminio
Presenta ottime caratteristiche per il riciclo: infatti,può esserericiclatoal 100% e riutilizzato all’infinitoper generare nuovi prodotti. Stiamo parlando dell’alluminio, un minerale con cui si producono molti di quegli imballaggi sempre più presenti nella nostra quotidianità. Una volta arrivati a “fine vita”, questi contenitori vengonoraccolti, pressati e avviati a riciclo in fonderia. Qui, sonosottoposti a fusione per estrarne alluminio liquido, che verrà poi utilizzato per la produzione di nuovi manufatti. Nel 2021 l’Italia ha raggiunto un importante traguardo in questo settore. Infatti, in Europa – continente dove si ricicla la più alta quantità di alluminio pro capite al mondo – la nostra Penisola è stata uno dei Paesi più virtuosi nella quantità di materiale riciclato prodotto. Parliamo di quasi53.000 tonnellate di imballaggi, equivalente del 67,5% delle 78.400 tonnellate immesse sul mercato, cui si sommano le quasi 4.000 di imballaggio sottile destinato alla termovalorizzazione. Un risultato che ha permesso discongiurare l’emissione di 371.000 tonnellate di CO2e dirisparmiare energia per oltre 159.000 tonnellate equivalenti di petrolio. I dati provengonodall’assemblea annuale delle 250 imprese consorziate a Cial, il Consorzio nazionale imballaggi alluminio, che collabora con oltre5.600 Comuni italiani, per un totale di47 milioni di cittadini, attivi nella raccolta differenziata dell’umido. Come specifica il Consorzio, la raccolta differenziata, il riciclo e recupero di questo mineralecomporta benefici per economia, energia, materia e ambiente. Nel primo caso, infatti, questa buona pratica diventa fondamentale per un Paese che, come l’Italia, èscarsamente dotato di materie prime. Nel secondo caso,garantisce un risparmio dell’95% dell’energia necessariaa produrlo dalla materia prima. Nel terzo caso, si riesce a recuperare materia prima utilizzabile per la realizzazione di nuovi manufatti. Infine, il riciclo dell’alluminio consente disalvaguardare l’ambiente e i suoi ecosistemi. «Il nostro Paese – ha spiegato il presidente di Cial Carmine Bruno Rea – non solo ha da temporaggiunto e superato gli obiettivi al 2025 e al 2030, ma si colloca ai primi posti in Europa con quasi10 punti percentuali sopra la media degli altri Paesi. Un risultato che denota la validità e l’efficacia del sistema nazionale di gestione dei rifiuti di imballaggio basato sullacollaborazione tra pubblico e privato. Uno degli strumenti più importanti e che hanno garantito che il sistema funzionasse con successo, efficienza ed efficacia è infatti l’Accordo Quadro Anci-Conai-Cial, con risultati e performance crescenti e in linea con i migliori standard europei». Inoltre, ha fatto sapere Rea, sulla base dell’accordo quadro Anci-Conai-Cial e a un sistema premiante di qualità, nel 2021 il Consorzio ha riconosciuto ai Comuni convenzionati con Cial 11 milioni di euro.