Il G7 berlinese è una svolta green?

 

Dalladecarbonizzazione della produzione di elettricitàa un ricorso più intenso aenergie rinnovabilieidrogenofino all’eliminazione dei sussidi ambientalmente dannosi. Queste sono state alcune dellepromesse fattenelladue giorni berlinese del G7- che ha chiuso i battenti il 27 maggio – da parte dei ministri di Ambiente, Clima ed Energia di Usa, Regno Unito, Germania, Francia, Giappone, Canada e Italia. «La vera novità è che per la prima volta tutti questi argomenti sono stati affrontati insieme. Le delegazioni hanno fatto un lavoro enorme per riuscire a sintetizzare un documento che tracci la strada per il futuro», ha comunicato su Twitter ilministro della Transizione Ecologica Roberto Cingolani. Quello cui si riferisce Cingolani, è un comunicato che in poco meno di 40 pagine definisce azioni e strategie da attivare per affrontare latriplice crisi globale del cambiamento climatico, della perdita di biodiversità e dell’inquinamento, condannando parallelamente l’invasione russa dell’Ucraina. «Affrontare la crisi climatica a livello globale – ha continuato il vertice del MiTe – è l’unico modo per trovare una soluzione efficace alle diverse velocità con cui i Paesi affrontano latransizione ecologica, che è una sfida mondiale». Tra gli accordi raggiunti, quello sulla decarbonizzazione dei sette Paesi dell’elettricità entro il 2035, annunciato dal ministro per il Clima tedesco Robert Habeck. risulta uno più promettenti. Tuttavia, almeno per ora,rimarranno dipendenti dai combustibili fossili i settorihard to abate, come quello dell’industria pesante. Parallelamente, è stato deciso anche lo stop, entro fine anno, aifinanziamenti per progetti di investimento all’estero legati ai combustibili fossili; inoltre i sette Paesi si sono ripromessi dipresentarele strategie nazionali per l’eliminazione dei sussidi ambientalmente dannosientro il 2025. «Accolgo con favore la leadership e l’unità mostrata dal G7 per andare oltre, rispetto l’anno scorso, in materia di finanziamenti dei combustibili fossili e si impegna a cessare il finanziamento internazionale di combustibili fossili da parte del G7 entro la fine del 2022», ha commentatoAlok Sharma, presidente dellaCop26, intervenuto al vertice del G7 dell’Energia. Il divieto varrà per i progetti sprovvisti ditecnologie di cattura delle emissioni di anidride carbonicaprodotte ma, a oggi, le tecnologie disponibili non sono in grado di intercettare tutta la CO2 emessa dalla combustione di fonti di energia fossile. Per raggiungere la neutralità climatica e una maggiore sicurezza energetica, i vertici del G7 hanno deciso di lanciare ilG7 Hydrogen Action Pact. L’accordo stabilirà le regole da seguire perproduzione, commercio, trasporto e utilizzo di H2a basse emissioni di carbonio. È stato anche espresso supporto all’utilizzo dienergia nucleare per sostenere la transizione energetica. «I Paesi che scelgono di usarla – si legge nel documento – hanno riaffermato il ruolo del nucleare nel loro mix energetico. Tali Paesi riconoscono il suo potenziale perfornire energia a basse emissioni di carbonio a prezzi accessibilie contribuire alla sicurezza dell’approvvigionamento energetico». Infine, riguardo al tema delle fonti di energia rinnovabile, la loro diffusione avrà non solo un impatto sul cambiamento climatico ma anche sulle economie. Secondo i leader del G7 berlinese, la prospettiva è quella dicreare entro i prossimi 10 anni 2,6 milioni di posti di lavoro, proprio in virtù di una transizione verso fonti di energia “pulita”.