Trekking: i 10 luoghi più belli d’Italia

 

Tutti noi conosciamo la pratica deltrekkingo escursionismo: lecamminateper sentieri naturali che ci permettono di stare all’aria aperta, fare attività fisica e osservare bellissimi paesaggi naturali. La peculiarità di questa attività, infatti, è che i sentieri scelti non sono percorribili con i classici mezzi di trasporto: solitamente si procede a piedi, con la propriabiciclettaoa cavallo. I percorsi, infatti, possono prevedere zone più scoscese, in salita o in ripide discese (dipende molto dalla difficoltà scelta per la camminata) e sicuramente implicano uno sforzo fisico maggiore rispetto alle più tranquille camminate nei parchi. L’Italiaè la destinazione perfettaper chi vuole cimentarsi nell’escursionismo. DalleAlpiagli Appennini, fino alle località vistamare: il nostro Paese abbonda di bellissimi luoghi dove fare del sano trekking. I migliori trekking tra le Alpi IlGran Tour delGran Paradisoè il percorso adatto per chi vuole cimentarsi in una camminata impegnativa (56 km con dislivello) e in più tappe (4-5 giorni, vengono attraversate le regioni del Piemonte e della Val d’Aosta), con un affaccio tra ghiacciai e laghi alpini in compagnia di stambecchi e camosci. Sempre tra le Alpi c’è il sentiero delleAlte Vie delle Dolomitiche, passando tra il Trentino-Alto Adige e il Veneto in più tappe (da 5 a 7, in base all’itinerario scelto), permette di ammirare alcuni dei più bei paesaggi della zona, come la Marmolada, le Pale di San Martino, le Tre Cime di Lavaredo, il Lagazuoi e il Lago di Braies. Non solo camminate ma anche cavalcate. L’Ippovia del Trentino Orientaleoffre oltre 400 km di sentieri suddivisi in 15 tappe. Anche qui, i percorsi si snodano tra i paesaggi dolomitici del Trentino orientale, tra numerosi boschi, laghi, malghe e altipiani ideali per l’equitazione. Infine,l’Alpe Adria Trailche in 750 km suddivisi in 43 tappe (una per ogni giorno dell’escursione) attraversa l’Austria, la Slovenia e il Friuli-Venezia Giulia, in un itinerario transnazionale tra mare e montagna. Trekking sul mare DaCamogli a Portofinoin 4-5 ore, attraverso ilParco Regionale di Portofino: in questa camminata di 13 km anche gli escursionisti meno esperti potranno godere dei paesaggi marini liguri. Oppure, sempre in Liguria, ilSentiero dell’Infinito alle Cinque Terre. Un percorso che, costeggiando il mare,collega Riomaggiore a Portovenere. Spostandosi un po’ a sud, c’è ilSentiero degli Deiin Costiera Amalfitana. Lungo circa 9 km (percorribile in 4-5 ore) e con un dislivello di 200 metri circa, questo percorso permette di arrivare in un punto d’osservazione strategico e incontaminato dall’uomo, dal quale è possibile scorgere anche l’isola di Capri. IlSelvaggio Blurientra nei percorsi da fare in più giorni (circa sette): da Santa Maria Navarrese a Cala Gonone, questosentierosardoè considerato uno dei percorsi di trekking più impegnativi d’Europa, a causa del suo elevato dislivello e della mancanza di punti di ristoro lungo la via. Infine, ilSentiero del GermoplasmanelParco dell’Etna, in Sicilia: non al mare, ma in una regione marina. Non è un percorso impegnativo (dura circa un’ora e ha una pendenza inferiore al 7%) ed è attrezzato anche per le persone con disabilità. E in città? Il trekking per arrivare a Firenze La destinazione finale dellaVia degli Deiè proprio ilcapoluogo toscano. Partendo da Bologna, il percorso escursionistico collega le due cittàattraverso gli Appennini. Il nome del sentiero richiama alcuni dei monti che si incontrano lungo la strada, che a loro volta prendono i nomi da alcune divinità: c’è il Monte Venere, il Monte Adone e il Monte Luario, in onore della dea romana Lua a cui venivano consacrate le armi dei nemici. Lungo i suoi 130 km, la Via degli Dei offre bellissimi scorci sull’Appennino Tosco Emiliano. Percorsi trekking: come prepararsi? Nella maggior parte dei casi, l’escursionismosi pratica in montagna o su sentieri marini, ma pur sempre rocciosi. Serve quindi la giusta attrezzatura, il giusto abbigliamento, un’attenta analisi delle condizionimeteorologichee, naturalmente, tanto orientamento. Innanzitutto bisogna scegliere il grado di difficoltà del nostropercorso, valutandone il dislivello, la durata e la presenza di luoghi lungo il sentiero dove fermarsi per una pausa (come lemalghee i rifugi inmontagna). Poi si passa all’abbigliamento e all’equipaggiamento. Solitamente il bravo escursionista veste impermeabile, per non farsi trovare impreparato da eventuali piogge improvvise, e con scarponi comodi, adatti a lunghe camminate. Mai dimenticare l’importanza dei calzini e puntare sempre alla pesantezza del tessuto (la lana è molto consigliata). Iltrekkingpuò spesso rivelarsi imprevedibile. Quandopiove, non c’è campo sul telefono e le indicazioni non sono chiare, come orientarsi? Per questo motivo, è bene avere sempre una cartina geografica e una bussola (specialmente se si fa escursionismo senza guida), una torcia e, naturalmente, cibo e acqua. E quando c’è il sole, lacrema solare. Il trekking in più giorni Non è detto che un sentiero si esaurisca in poche ore.Come organizzarsiquindi? Qualora si decida dirimanere fuori più a lungo, è importante munirsi di tutto il necessario per passare la notte fuori: dalla tenda al sacco a pelo, dalle coperte per proteggersi dall’escursione termica a un fornelletto da campeggio; dai vestiti puliti agli altri prodotti per l’igiene personale, senza dimenticare un kit di primo soccorso. Oppure, si può scegliere di soggiornare in unrifugiolungo la strada. Naturalmente è importante decidere prima se e quanti giorni rimanere fuori, valutare quanti chilometri percorrere giornalmente, per non affannarsi e avere con sé lo stretto indispensabile.