L’Ucraina ha bisogno anche dei contraccettivi

 

Le denunce distupridi guerracommessi dai soldati russi continuano aaumentare. Non è semplice avere dei dati precisi, ma secondoThe Kyiv Independent,l’ex Ministra del lavoro e delle politiche sociali dell’Ucraina,Lyudmyla Denisova, ha ricevuto400 segnalazionidi violenze sessuali nelle prime due settimane di aprile, mentre 9 delle 25 ragazze abusate in un seminterrato di una casa aBucha(nello stesso periodo) sono rimaste incinte. Da questi numeri, emerge l’urgenzadi abbondantifornituredi prodotticontraccettivi. L’International Planned Parenthood Federation(IPPF) ha recentemente inviato quasi3.000 pacchetti di pillole del giorno doponelle zone più colpite del Paese, oltre chepillole abortiveda utilizzare entro la 24esima settimana di gravidanza. «Se sei statavittimadi una forma di violenza di genere, è importante che tu possa prendere la pillola il prima possibile – ha dichiarato Caroline Hickson dell’IPPF allaBbc- perché rimanereincintacome risultato di unostuproè incredibilmentetraumatico». Sia Hickson che un altro membro dell’organizzazione, Julie Taft (la cui testimonianza è stata raccolta dalGuardian), hanno confermato che l’approvvigionamento dellepillolenel Paese non è mai stato un problema fino al giorno dell’invasione, ma che ora stasubendo alcuniritardi. Taft ha spiegato che molti contraccettivi precedentemente prodotti in Ucraina non riescono ad arrivare nelle zone dove sono richiesti perchéiltrasporto non risulta sicuro. Joel Mitchell diParacrew(organizzazione norvergese per gli di aiuti umanitari) ha spiegato alGuardianche lemaggiori richiestedi contraccettivi vengono dall’areaest del Paese,«aKharkiv, Mariupol, in quelle regioni». Come ha riportato la rivista statunitenseNewsweek,oltre a IPPF anche il Fondo delle Nazioni Unite per la popolazione (UNFPA) si sta impegnando nella distribuzione di medicinali e prodotti per la salute riproduttiva,sostenendo 30 strutture localiche offrono assistenza alle sopravvissute a violenza di genere. Tra i beni consegnati, rientrano33 kit post-stupro a 19 ospedaliin tutto il Paese. Anche la Commissione per i diritti della donna e l’uguaglianza di genere delParlamento europeosi è espressa al riguardo, a livello più “formale”, con unarisoluzionedel 25 aprile che ha preso in analisi non solo la contraccezione ma più in generale laviolenza di genereper le donne ucraine. In primis, è stato condannato lostupro quale arma da guerraed è stata espressa «profonda preoccupazione per il numero crescente di denunce ditratta di esseri umani, violenze sessuali,sfruttamento, stupri e abusi subiti da donne e bambini in fuga». La Commissione ha poi invitato i Paesi Ue a garantire l’accesso ai servizi per la salute sessuale e riproduttiva, con particolare attenzione allacontraccezione d’emergenzae alle pratiche diaborto. Per far ciò, esorta gli Stati a utilizzare tutte le misure e i fondi necessari per fornire questi servizi e inviare kit che includanocontraccettivi.