In Nigeria la boxe riscatta le donne

 

Tomiwa Sodiqè una ragazza nigeriana di 21 anni, amante dello sport e della boxe fin da quando accompagnò per la prima volta suo fratello in una palestra.Eniola Taiwo, invece, scoprì prima la kickboxing, grazie a sua madre, e successivamente il pugilato. Per lei la boxe è unostimolo per la mente, un modo per concentrarsi e terminare gli studi.Abosede Olamide, 18 anni, se ne innamorò da bambina: ora è una pugile professionista. Sono tre dellesei ragazze nigerianeche la fotografaTaiwo Ainaha immortalato con i suoiscatti, perraccontare le loro storie e le loro battaglie. Ilpugilatoè da sempre considerato uno sport prettamente maschile: pugni, calci e nasi rotti non si addicono a una ragazza. Per molto tempo,legiovani nigerianenon hanno avuto accesso ai ringperché si credeva che le donne pugili non sarebbero state delle bravemadri, delle bravemoglie che avrebbero picchiato i propri mariti. Queste sei ragazze sono riuscite adimostrare il contrarioe arompere gli schemi,per raccontare come la boxe può rappresentare unavia di liberazione e di riscatto. Tra loro c’è chi la pratica per autodifesa, chi per professione, ma tutte vi hanno trovato una forma diconfortoper la propria salute mentale e forza fisica. «Anche se non sono una pugilecapisco come si sentono- ha spiegato alGuardianAina, fotografa curatrice del progetto – Ogni volta che ho con me la mia fotocamera, ho maggiore confidenza». Il suo obiettivo èraccontare la vita quotidiana attorno a lei. Le foto sono state esposte all’Alliance Française,organizzazione non governativa di Lagos: «Quando i pugili entrano in palestra, raggiungono un santuario. Lì, le pugili incontrano un luogo perl’empowerment, dove possono rafforzaremente, corpo e anima. Testimoniare la forza delle pugili di Lagos permette di intravedere leinnumerevoli possibilitàaperte dalle donne»,ha scrittol’organizzazione nel presentare la mostra. Damilola Adigun, studentessa e makeup artist, ha iniziato la boxe per perdere peso ma ora è diventata una passione. C’è poi la diciannovenneAbosede Obisanya, pugile professionista e campionessa nazionale nella divisione femminile dei pesi gallo: «La boxe è un gioco didisciplina. Prima di iniziare, mi infuriavo e mi comportavo male. Mi ha aiutato acontrollare la mia rabbia», ha spiegato. Esther Oni, 25 anni, ha iniziato ad allenarsi nel 2021, per imparare le tecniche diautodifesaeriprendere in mano la sua vita, dopo che gli abusi subiti da bambina avevano distrutto la sua autostima e il suo spirito. Un giorno, mentre assisteva a un incontro femminile di boxe,ha visto la sicurezza delle ragazze sul ringe ha deciso quindi di iniziare anche lei,contro il volere della madre: «Ha detto che mi sarei trasformata in un uomo e che nessuno vuole sposare una donna così. Ma le sue parole mi hanno fatto venire ancora più voglia di boxare», ha spiegato.Ora sua madre è orgogliosa di lei.