Il film d’amore che non piace a Putin
Unamore clandestinotra un abile pilota dell’aeronautica e un giovane soldato di leva sullo sfondo della Russia sovietica, quando qualsiasi relazione con persone dello stesso sesso costituiva un reato e poteva essere punito con il carcere.È il 1977 e la Guerra Fredda imperversa. Firebird,il film d’esordio diPeeter Rebane come regista, presentato in anteprima al BFI Flare di Londra nel marzo 2021,verrà distribuito nel Regno Unito a partire da domani.Una pellicola in grado di raccontarci ancora molto su noi e sul nostro presente, ma è passato piuttosto in sordina,boicottato ora dalla Russia, ora dal resto del mondo. Tratto da una storia vera, il film si basasul memoir dell’attore russo Sergei Fetissow, intitolatoThe Story of Roman, che racconta la passione segreta tra due giovani soldati, lo stesso Sergei e Roman, in una base aerea durante l’occupazione sovietica dell’Estonia. Una storia che si consuma tra sguardi e gesti impercettibili, ma che assume il ritmo di un thriller quando un ufficiale del KGB riceve una segnalazione anonima sui sentimenti che legano i militari. Il titolo allude a unaparticolare scena del lungometraggio, quando Sergei e Roman si assentano di nascosto dalla base militare per assistere a un’esibizione delballetto Firebird di Stravinsky. Unaproduzione anglo-estoneche descrive una realtà non molto diversa da quella attuale, non solo per il tragico conflitto in Ucraina, ma anche per idivieti e le restrizioniimposte alle manifestazioni LGBTQIA+ in Russia. Se infatti le relazioni omosessuali non rappresentano più un reato dal 1993,il Gay Pride è apertamente vietato dal 2006, quando in occasione della sua prima edizione, i cortei si conclusero con gli arresti di vari attivisti e partecipanti. Come spiega alGuardianl’attore che ha prestato il volto al personaggio di Roman,Oleg Zagorodnii, è stato possibile girare alcune scene in esterna per le strade di Mosca, cosa non così scontata per un film suun amore queer.Il cast, inoltre, ha accolto con sorpresa la notizia che il festival di cinematografia della capitale aveva deciso di proiettareFirebird. Dopo una prima visione imbarazzata, però, la direzione ha annullato tutti gli altri spettacoli previsti. La pellicola ha ricevuto una pioggia di critiche:“93 recensioni in totale, tutte negative”ha dichiarato Oleg. Tra i titoli riportati anche“Un estone, un inglese e un ucraino fanno vergognare Mosca” riferendosi al regista e ai due attori protagonisti. Il film non è stato formalmente vietato, ma di fattoè scomparso dalla programmazione dei cinemao risultava impossibile comperare i biglietti. All’estero non è andata molto meglio. Dopo l’attacco della Russia all’Ucraina, diversi Paesi hanno rinunciato alla distribuzione del film. Un episodio che si inserisce nella serie diboicottaggi al mondo della cultura e dell’arte russaavvenuti in questi mesi, ma che appare alquanto ingiustificato, tanto più che la pellicola, dopo la presentazione al festival di Mosca, è sparito dalla circolazione. Il timore di Putin probabilmente è che vada a minare l’ideale machista del soldato al servizio della patria.