Gwyneth, Mila e le celeb che fanno affari con le criptovalute

 

A sentir parlare di criptovalute e di NFT, i cosiddettiNon-FungibleTokens, pezzi unici digitali, opere d’arte o oggetti da collezione, non penseremo a un settore dominato da uomini. E invece, anche questa volta sono i numeri a parlare:secondo unaricercadel 2021 delPewResearchCenter,circa il 19% delle donnedi età compresa tra 18 e 29 anni ha affermato di averinvestito, scambiato o utilizzato una criptovaluta,rispetto al 43% degli uomini nella stessa fascia di età. Il centro di ricerca ha rilevato che negli Stati Uniti gli uomini hanno il doppio delle probabilità di aver utilizzato una criptovaluta rispetto alle donne (22% contro 10%). Ma non è tutto: per un altrorapportostatunitense del 2019 sul tema,la percentuale di donne nel settore della Blockchain oscilla tra il 4% e il 6%. A invertire la rotta, però, ci hanno pensatoGwyneth Paltrow e Mila Kunis,partecipando a sorpresa all’eventoonline organizzato daBFFper introdurre le donne al mondo delle criptovalute e degli NFT: davanti a una platea di 5.000 partecipanti, le due attrici sono apparse in video perincoraggiarle a investire in cripto e in NFT, raccontando la loro esperienza. «Siamo così condizionati come donne da essereavverse al rischio, voglio correrlo anche io e vedere cosa succede», aveva dichiarato Mila Kunis dopo aver recentemente lanciato una serie di cartoni con il marito Ashton Kutcher, anche lui nel business degli NFT. «Abbiamo visto molti uomini riunirsi e guadagnare un sacco di soldi.Ci meritiamo anche noi di essere in questo spazio», ha aggiunto Gwyneth Paltrow. Alla fine dell’evento, organizzato proprio da BFF, uncollettivo co-fondato da oltre 50 donne leader in vari settoritra cui la startupper Brit Morin, si è concluso con un regalo: unNFT gratuito di un braccialetto dell’amicizia scambiato per almeno 3.000 dollari(l’oggetto sbloccherà l’accesso anticipato per l’acquisto della collezione NFT di BFF). Tanti iprogetti NFT che promuovono la diversità di genere nelle criptovalute, molti dei quali hanno donato alcuni dei loro profitti, hanno conquistato follower sui social media, accordi con Hollywood, sponsor aziendali e fan delle celebrità che vi hanno investito. Oltre a BFF, in questi anni sono infatti nate altre realtà e iniziative per incoraggiare e supportare le donne nel settore: daWorld of women, lanciata come una raccolta di NFT con opere d’arte colorate e disegnate a mano di diversi volti femminili, aWomen in blockchain, un’organizzazione fondata nel 2017 e che mira a demistificare l’ambiente con eventi e informazioni facilmente accessibili. Dalla teoria alla pratica:Boss Beauties,una collezione di NFT, ha raggiunto accordi conBarbie eNeimanMarcus, ed Eva Longoria ha acquistato 2 NFT dalla collezioneCryptoChicks, che celebra “la bellezza unica e diversificata di tutte le donne del mondo”. Eppure, nonostante i numeri ci parlino di un mondo dominato da uomini,non mancano le critiche verso alcuni progetti di NFTche potrebbero far rinascere le cosiddettegirlboss,un archetipo del femminismo definito egocentrico degli anni 2010, personificato dastartupperche hanno fatto della loro capacità di inserirsi in club maschili come un progresso di genere. Per il momento, progetti come BFF sembrano essere solo untrampolino di lancionel settore che potrebbe non essere destinato solo agli uomini.