Minimum Tax: perché la Polonia si schiera contro

 

Esiste unaccordotra i leader delle principali economie mondiali sullatassazione minima del 15%sui guadagni delle multinazionali. È la Minimum Tax, che dovrebbe essere istituita nel2023e alla quale sarebbero soggette tutte leaziende il cui fatturato annuo superi i 750 milioni di euro. L’obiettivo è evitare che queste sfruttino i bassi livelli di tassazioni presenti in alcuni paesi perpagare meno imposte. Insieme a questa tassa, riportaEuropa Today, è prevista anche un’imposta sui giganti dell’economia digitale, «un provvedimentoper ora lasciato fuoridalla proposta della Commissione Europea». Per questo motivo, Varsavia ha deciso di rifiutare l’approvazione della Minimum Tax. La Polonia è l’unico stato dell’Unione Europea a non aver accettato l’accordoche, per essere definitivamente accolto, necessita l’approvazione unanime di tutti i membri. «Varsavia – scrivePolitico- non è contraria alla tassa minima in sé, ma inquadra il problema come unaquestione di collegamento» tra i due pilastri dell’accordo (l’imposta sulle big companies digitali e la Minimum Tax). «Per noiè importante che la data di entrata in vigore di entrambe le soluzioni sia ravvicinata»,prosegue il giornale riportando le dichiarazioni della sottosegretaria di stato della Polonia Magdalena Rzeczkowska.Non è la prima voltache il paese tenta di bloccare l’accordo: l’ultima, poco meno di un mese fa, ha visto ancheSvezia, Estonia e Malta schierate contro. Oggi, invece, il Paese rimane l’unico contrario in Europa. Il ministro delle finanze franceseBruno Le Maireha dichiarato di voler venire incontro alle esigenze di Varsavia, tanto da aver allegato una dichiarazione al disegno di legge per sottolineare l’impegno europeo nell’introduzione di entrambi i pilastri, riportaPolitico. Ma per la sottosegretaria polacca questo compromesso non è una garanzia giuridicamente vincolante. «Il ministro Le Maire ha spiegato che èimpossibile realizzare il vincolo giuridico richiestodalla Polonia, poiché l’aliquota minimadipende da una direttiva europea- scrive l’agenzia di stampa italianaAGI- mentre latassazione delle imprese digitalisarà disciplinata da untrattato internazionale». La questione, quindi, rimarràaperta fino al prossimo incontro.