Niente più IVA sulla compravendita di armi: il primo sì dal Senato

Niente più IVA sulla compravendita di armi: il primo sì dal Senato

 

Il sì è arrivato direttamente dalla Commissione Finanze del Senato:via libera aldecreto legislativoche, come da direttiva Ue, toglie Iva e accise come incentivo economico per il commercio di armamenti in Europa. La norma, in linea con la direttiva europea (2019/2235), “dispone il regime di non imponibilità ai fini dell’imposta sul valore aggiunto (Iva) e l’esenzione dalle accise in relazione alle cessioni di beni e alle prestazioni di servizi destinate allarealizzazione di un’attività dell’Unione nell’ambito della politica di sicurezzae di difesa comune (Psdc)”. La direttiva Ue risale al 14 marzo del 2019e ha l’obiettivo di “migliorare lo sforzo di difesa svolto ai fini della realizzazione di attività dell’Unione nell’ambito della sicurezza comune” e per questo prevede l’esenzione di IVA e accise per la vendita di armi prodotte in Italia e vendute a uno Stato terzo dell’Unione europea. Afavoredel decreto con 12 voti,Lega, Fratelli d’Italia e Partito Democratico, e latotale astensione del Movimento 5 Stelle, tanto che il parere è passato da “positivo” a “non ostativo, nel presupposto che la disciplina in via di recepimento non ha alcuna sovrapposizione con la normativa derogatoria introdotta per la cessione di armi in favore della repubblica Ucraina”, come si legge nel testo integrale del decreto legislativo. A un giorno dal voto in aula, i pentastellati avevano motivato la scelta diastenersiin una nota congiunta firmata da Steni Di Piazza (M5S), componente della Commissione Finanze del Senato, Mario Turco, componente della medesima Commissione e vicepresidente del M5S, ed Emiliano Fenu, capogruppo pentastellato nella Commissione finanze di palazzo Madama. «Vogliamo ribadirlo con ulteriore chiarezza: in questo momento di emergenza energetica ed economica in generale, con famiglie e intere filiere produttive in difficoltà,riteniamo non prioritario qualsiasi intervento che delinei repentini incrementi di spesa o agevolazioni fiscali per la compravendita di armia valere sul bilancio dello Stato – si legge nella nota – Per questo motivo domani in Commissione finanze abbiamo intenzione di non dare parere favorevole a un decreto legislativo che prevede, pur in recepimento di una direttiva europea, l’esenzione di Iva e accise sulle cessioni di armi tra Paesi Ue che partecipano a operazioni nell’ambito della politica di difesa e sicurezza comune». Nonostante la richiesta da parte dei senatori del Movimento didelucidazioni sulle finalità del provvedimento, sull’esistenza di un legame con un piano di spesa per la difesa comune europea, sueventuali elenchi di armi e attivitàa cui si dovrebbe riferire l’agevolazione, e sui rischi dimancato gettito per le casse dello Stato,dopo il via libera della Commissione Finanze al Senato, il testo continuerà il proprio iterfino all’approvazione del Consiglio dei Ministri.