NFT sostenibili. Si può fare!
Partiamo dalle basi, ovvero da cos’è unNon-Fungible Tokens(NFT), la cui traduzione letterale è “Gettoni non fungibili”. Quando parliamo di NFT, infatti, facciamo riferimento a un’entità non scambiabilein virtù del proprio valore unico: può essere un’opera d’arte, un oggetto da collezione, una qualsiasi entità acquistabile conEthereum. Ethereum è unapiattaformaopen accessal denaro digitale, la cui criptovaluta è l’Eth (seconda solo alBitcoin). Per avere un’idea, unEthpuò valeredai 3.000 ai 3.400 dollari. Tornando agliNFT, questi permettono di creare uncertificato di proprietà legato al file digitale di un prodotto, assicurandone l’autenticitàe l’unicità. Non si compra l’oggetto in sé ma solo la sua titolarità, diventandone così l’unico proprietario. Come ha ben spiegatoArtribune,«se anche comprassimo un NFT in edizione singola,chiunque potrebbe salvare sul proprio desktop lo stesso jpeg che noi stiamo pagandomilioni». Ciò non toglie che l’unico vero proprietario rimarrebbe comunque colui che ha pagato l’NFT. Fatte queste precisazioni, non sorprende che questi tokens abbiano spopolato proprio nelmondo dell’arte,anche se ne esistono tanti altri esempi. ComeSorare, una realtà virtuale dove è possibile comprarefigurine di calciatori digitaliper creare le proprie squadre, che vengono poi valutate in base alle prestazioni dei calciatori nel mondo reale. Vince chi raggiunge più punti:come il fantacalcio reale, ma con gli NFT. Per funzionare questi tokens risucchiano enormi quantità dienergia, ricavata solitamente da fonti fossili:secondoMashable Italia,una singola transazione inEthereumproduce circa 27,7 kg di CO2. Ecco come qualcosa di digitale e assolutamente immateriale può alimentare la crisi eco-climatica. Al fine di sensibilizzare sui danni ambientali degli NFT, il professorPaolo Taticchidella UCL School of Management di Londra (nonché l’italiano under 40 più influente nel 2021 secondoIl Sole 24 ore), ha realizzato l’NFT sustainability manifesto,accessibile attraverso un NFT sostenibile enon in vendita. Il suo team si è affidato alla piattaforma ad alta efficienza energetica Stratispherealimentata dalla blockchain Stratis, che è basata su un algoritmo che convalida le transazioni con unaminore intensità energeticarispetto a Bitcoin e Ethereum. «Supportiamo gli sforzi della UCL peraumentare la consapevolezzariguardo la sostenibilità relativa agli NFTe alla tecnologia blockchain nel suo insieme», ha spiegato Chris Trew, fondatore e CEO di Stratis. E in più, per compensare le (seppur basse) emissioni di carbonio associate al token, l’aziendaTreedom ha piantato unalberoper il progetto. «Questo manifesto è una sorta diavvertimentoper le organizzazioni responsabili e sostenibili che utilizzano gli NFT, per avvisare di farlo con cura e comprendendone ivantaggi, irischie leopportunitàassociati», ha scritto Paolo Taticchi. Una volta aperto il manifesto NFT, gli utenti si troveranno davanti nientemeno che laregina Elisabetta: “NFT. Usa e consuma responsabilmente”, recita la sua maglia. Oltre al professor Taticchi, nel team (tutto italiano) troviamo il designerMichele Fabbroe l’artistaMassimiliano Donnari(aka MAMO). «Ho deciso di adattare una delle mie famose “regine” a questo progetto – ha dichiarato Donnari – Il risultato è unaregina alla modache ci ricorda una influencer e che rappresenta il pianeta, diventandoambasciatrice del manifesto».