Guarda come cresce la musica italiana

 

Nel mondo della musica, il 2021 verrà ricordato da molti come l’anno dei Måneskin: da Sanremo all’Eurovision, la band romana ha scalato le classifiche mondiali, arrivando ad aprire il concerto dei Rolling Stones a Las Vegas lo scorso novembre. E proprio nel 2021 ilsettore discografico italianoè riuscito a raggiungere ottimi risultati, rientrando aldecimo posto nella top 10 dei più importanti mercati a livello globale(con una crescita del 27,8%). Che gran parte del merito sia proprio deiMåneskin? A conferma di questa ipotesi, il gruppo rock italiano è statouno dei quattro casi studio delGlobal Music Report – State of The Industry 2022, realizzato dallaInternational Federation of the Phonographic Industry(IFPI). Secondo i recenti dati di Deloitte/IFPI, sono stati i ricavi ottenuti dagliabbonamenti alle piattaforme streamingad aver contribuito a questo risultato. Come riporta infatti laFederazione industria musicale italiana(F.I.M.I.), ogni settimana gli utenti italiani realizzano in media oltre un miliardo di stream nel settore audio. «In generale, come evidenziato anche dalla ricerca IFPIEngaging with Music, nel 2021i consumatori italiani hanno speso oltre 19 ore settimanali nell’ascolto di musica», ha riportato la Federazione italiana. Ma, allo stesso tempo, c’è stata anche una crescita per alcuni classici del passato, come iviniliche hanno raggiunto unincremento di quasi il 79%. Per l’Italia è stato un anno importante anche sul fronte degli investimenti, con la conferma dell’impegno delle case discografiche nel repertorio italiano e nei giovani talenti. «Grazie alla forte innovazione spinta nel settore discografico, tra i segmenti leader dell’economia digitale del Paese, sono cresciute enormemente le opportunità di successo per gli artisti», ha riportato la F.I.M.I. Infine, c’è stato un aumento significativo dei ricavi per levendite di musica italiana all’estero. Alivello mondiale, invece, il reportdi IFPI ha registrato unacrescita generale nel settore discografico del 18,5%, dove Regno Unito, Germania e Francia si sono classificati come i tre più grandi nel contesto europeo. Grazie ai nuovi talenti emergenti, oggi ilmercato musicale globaleè indubbiamentepiù competitivo: lo ha confermato anche Frances Moore, Ceo di IFPI, le cui dichiarazioni sono state riportate dalSole 24 ore. «In tutto il mondo le case discografiche si stanno impegnando persostenere le culture musicalie portare avanti lo sviluppo di ecosistemi musicali emergenti, sostenendo la musica locale e creando le opportunità per farla arrivare a un pubblico globale», ha dichiarato. «I fan si godono più musica che mai e in tanti modi diversi e nuovi. Questo creaenormi opportunità per gli artisti», ha poi aggiunto. Ma da dove arriva tutta questa crescita? Sicuramente dal forteimpatto positivo che la musica può avere sul benessere mentale delle persone. Grazie alla musica, infatti, possiamoevadere dalla nostra quotidianitàper trovare un momento di svago e relax, oppure dalle innumerevoli cattive notizie che riceviamo ormai da due anni. A confermalo con i suoi dati è stato il report della IFPIEngaging with Music,condotto in 21 Paesi del mondo. Per l’87% degli intervistati, la musica ha rappresentatoun momento di felicità durante la pandemia, mentre al 75% ha permesso dirivivere un momento di normalità. E non è mancata l’occasione per i nuovi ascolti: il 63%, infatti, ha dichiarato di aver trovatonuovi artisti preferitiproprio durante il periodo pandemico.