Gas e benzina: è arrivata la tregua?
Possiamo svegliarci dall’incubo energeticoche ha catalizzato le nostre ansie negli ultimi mesi? Forse sì. Finalmente, il prezzo dei carburanti alla pompainizia a scendere sotto i 2 euro al litro. Lunedì sera sono entrati in Gazzetta Ufficiale due provvedimenti che garantiscono, in ogni angolo d’Italia,un risparmio ai distributori di carburanti pari a 30,5 centesimi al litro. Tanto per fare un esempio, con un pieno di 50 litri, potremmo cosìrisparmiare circa 15 euro. Il taglio delle acciseè entrato in vigore martedì. Cogliendo di sorpresa i benzinai, che ora stanno procedendo al tanto agognato riadattamento dei prezzi. Un po’ a rilento, in realtà, soprattutto per quanto riguardai piccoli distributori. Guardando al dettaglio degli sconti, quello subenzina e gasoliotocca 30,5 centesimi al litro (25 centesimi più l’Iva al 22%) mentre quello per ilGplraggiunge 10 centesimi. I decreti bloccherannol’impennata dei prezzi fino al 21 aprile. Ma il MiTe ha fatto sapere chepotranno essere rinnovati e ampliaticon cadenza mensile. Introdotti anchebuoni carburante esentasse da 200 euroche le aziende possono erogare nel 2022 ai loro dipendenti in aggiunta ai 258,23 euro oggi consentiti dalla legge. Dando respiro a circa 165.000 lavoratori. L’altra importante novità in ambito energeticoè stata comunicata direttamente dal ministro Cingolani, che in un’informatica alla Camera il 22 marzo ha annunciato l’arrivo in Italiadi due navi da rigassificazioneper gestire la mancanza di gas russo. L’acquisto dei due mezziè stato affidato alla Snam,società italiana di infrastrutture energetiche. «Abbiamo dato ufficialmente incarico a Snam perla negoziazione dell’acquisto di una FSRU(Floating Storage and Regasification Units) e del noleggio di una seconda unità, infrastrutture che saranno oggetto di un prossimo DPCM di identificazione come impianti strategici». Le due imbarcazioni galleggianti di stoccaggio e rigassificazione serviranno, appunto, a stoccare il gas naturale liquefatto fornito dalle navi cisterna e a rigassificarlo per il successivo utilizzo sulla terraferma. «Le unità galleggianti – ha sottolineato il ministro –hanno il vantaggio che possono essere utilizzate finché servono e tolte in qualsiasi momento. Non sono infrastrutture permanenti ma possono fornire un grandissimo contributo all’autonomia energetica dalla Russia». La parte difficile sarà riuscire a strappare alla concorrenza queste due navi metaniere,molto ambiteper non dire necessarie. Soprattutto in un momento digrande bisogno di approvvigionamento energetico. Cingolani ha comunque ribadito che unipotetico stop completo dei flussienergetici dalla Russia non dovrebbe comportare problemi di fornitura interna. «Eventuali picchi di domanda potrebbero essere assorbitimodulando i volumi di stoccaggio, ridotti in questo momento dell’anno, o con altra capacità di import. Problemi per assicurare la fornitura per tutti i consumatori potrebbero avveniresolo in caso di un picco inatteso di freddo a fine marzoo di contestuali altri eventi catastrofici su rotte di importazione». Secondo il capo del MiTe nei prossimi mesi dovrebbe agevolarci il fattoremeteo, con temperature più moderate, e dunque con una minore dipendenza dal riscaldamento. A tal proposito, Cingolani ha parlato di unariduzione della domanda di gas per uso civile di circa 40 milioni di metri cubi al giorno. Guardando al ritorno dei mesi più freddi, invece, bisognerà capire come riempire gli stoccaggi al 90%. Per procurarci circa 12 miliardi di metri cubi entro il prossimo inverno.