Dellaparola “eroi”in questo ultimo paio d’anniè stato sicuramente fatto abuso: di volta in volta lo sono stati isanitari, icamionistiche in piena pandemia trasportavano le merci, iridere in generale chiunque assicurasse un servizio in situazione di difficoltà. Eroici sono senza dubbiogli Ucraini che combattono,igiornalisti che raccontanosotto le bombe,gli operatori umanitari che assistonoi profughi al confine e lo sono un po’ anchegli Italiani che li ospitano. Atti di grande e di piccolo eroismo, accomunati per la maggior parte dalla capacità di resistere. Dunque, forse, si potrebbe ricavare un cantuccio di questa narrazione e abusare ancora una volta di quella parolaper le imprese e gli imprenditori italiani. Senza fare paragoni impropri e senza dire che hanno salvato il mondo, si può ricordare che sono stati travolti dal lockdown mentreerano già costretti a operare in uno dei Paesi del mondo avanzato nei quali è più difficile fare business, con un costo del lavoro elevatissimo a causa delle tasse e uno dell’energia che era già esorbitante prima degli ultimi rialzi. Opportunamentesostenuti, ma con politiche pubbliche confuse e all’insegna della spesa(i ristori!), sono riusciti tutto sommato a tenere. Le aziende, specie quelle esportatrici, hanno fatto in modo che un Paese economicamente piegato non finisse completamente schiacciato. Ora si aprono nuovi fronti, a partire da quello deicosti dell’energia e delle materie prime, passando per inuovi scenari geopolitici, che potrebbero preludere a cambiamenti negli equilibri del commercio mondiale dei quali le sanzioni alla Russia sono solo un primo riflesso: è facile immaginare che si ridisegneranno le catene di approvvigionamento e quelle del valore. Eloro son là, che resistono, seppure a volte arrancando. La ceramica alle prese col costo del gas, l’alimentare a corto di grano, mais e fertilizzanti, il lusso che perde il mercato di Mosca, l’automobile che deve fare i conti col passaggio all’elettrico. Servirà un aiuto, ovvio. Perché sugli atti di eroismo o resistenza (piccoli, per carità) sembra che ci si possa contare.