In Giappone via libera ai capelli biondi a scuola
Nel rigorosissimo Giappone talvolta il rispetto delle regole è talmente sottopelle che è difficile ribellarsi o pensare a un futuro diverso. Però, dopo mesi di consultazioni,gli studenti e le studentesse delle scuole di Tokyo sono riusciti a far sentire la loro vocee a ottenere una vittoria: presto potranno andarea scuola con i capelli tintidi biondo, indossare biancheria intima del colore che preferiscono esfoggiare l’acconciatura che adorano. Prima, tutto questo non era concesso. Secondo il giornaleMainichi, che cita fonti del dipartimento dell’istruzione, presto saranno abolite alcune regole in corso nell’anno accademico. Fra queste c’è per esempiol’abbandono del divieto di un particolare taglio di capelli(quello corto dietro e più lungo davanti o sui lati), oppure lo stop a restrizioni all’uso dimutande ebiancheriacon colori diversi da quelli bianchi e classici. Di recente ilTokyo Metropolitan Board of Educationha confermato in una riunione di volercancellare 5 regoleche erano state pensate per ildecoroestetico. Dei quasi 200 istituti della capitale giapponese non tutte le scuole li aboliranno, ma la maggior partedarà libero sfogo ai diritti e alle sceltein tema di pettinature e colori. Oggi i divieti risultano in vigore in 216 corsi scolastici su un totale di 240, ma in tutti gli istituti ci sono state proteste per cambiare le regole e, dopo un dibattito fra alunni e insegnanti che ha compreso anche genitori e tutor, si è ritenuto che parte dei “paletti” non necessari vengano finalmente aboliti. Alcuni istituti, però, continueranno a chiedere il rispetto di norme severe, per esempiofornire la prova di avere capelli naturalmente ricci o mossioppure di un colore diverso dal nero. Yuto Kitamura, membro del consiglio metropolitano per l’istruzione di Tokyo, afferma che è «un grande passo avanti» per le libertà di alunni e alunne e una opportunità concreta per le persone per discutere e confrontarsi su come creare unasocietàin cui le regole vadano bene per tutti e non siano solo imposte dall’alto. Da anni in Giappone c’è undibattito intenso sui codici di abbigliamentonegli istituti, anche dopo il caso di una studentessa che aveva citato in giudizio le istituzioni scolastiche di Osaka che l’avevano obbligata a tingersi i capelli di nero, pena l’esclusione da scuola.