Clima, lavoro, parità: i traguardi verdi della Ue
Spegnere, pedalare e rinverdire. Sono tante le realtà italiane che hanno deciso di aderire aM’illumino di meno, la giornata delrisparmio energetico e degli stili di vita sostenibiliarrivata quest’anno alla 18esima edizione. Dallo spegnimento di luci, elettrodomestici e altri devices elettronici, azione necessaria in un periodo di pesanti aumenti dei prezzi dell’energia,fino alla promozione dell’utilizzo di biciclette e della semina e mantenimento di piante e verde nei propri spazi, l’11 marzo è un’occasione per ricordare a noi stessi quanto le nostre azioni impattino sulla salute del Pianeta. Tra le iniziative,Un albero per il futuroproposto dal Raggruppamento Carabinieri Biodiversità prevede dipiantare ben 50.000 alberi in 10 anni. L’obiettivo èdar vita a un bosco diffuso in tutta la Penisola. Una distesa verde di piccoli alberi di specie autoctone che cresceranno guidandoci in direzione di un miglioramento della qualità ambientale. Testimonial ufficiali di questa importante giornata sonoil botanico Stefano Mancuso, che invita scuole e università italiana a partecipare al progettoAdotta un albero,ePaola Giannotti, ciclista piemontese che sta attraversano in questi giorni il Vecchio Continente in sella alla sua bici.Dopo aver pedalato per oltre 2.000 kmè pronta a raggiungere Milano proprio durante ilM’illumino di meno day2022. A rafforzare l’importanza della giornata, i nuovi dati dellaCommissione europea, che ha pubblicato larelazione generalesull’attività comunitaria nel 2021. Un documento redatto per spiegare anche i progressi compiuti nel rendere l’Europail primo continente a impatto climatico zero entro il 2050, partendo dalla riduzione delle emissioni nette di gas climalteranti del 55% entro il 2030, grazie allaprima legge sul climaadottata lo scorso giugno. I benefici non riguardano solo l’ambiente maanche il settore dell’occupazione: l’impegno comunitario nella transizione potrebbe creare circa1 milione di posti di lavoroentro il 2030 e 2 milioni entro il 2050. Il percorso in cui si sta impegnando l’Unione non sarà, almeno nelle intenzioni, solo verde ma anche equo. Lo scorso luglio,è stato proposto di istituire un nuovoFondo sociale per il clima. Uno strumento, dal valore di 72,3 miliardi di euro per il periodo 2025-2032,per sostenere la transizione verso la neutralità climatica per i cittadini vulnerabili, che dipendono maggiormente dai combustibili fossili. «Il finanziamento – si legge nel documento – servirà ad aiutare gli Stati membri a sostenere le famiglie e le microimprese più fragili, ainvestire nell’efficienza energetica e nella ristrutturazione degli edificie contribuirà a finanziare una mobilità a basse e a zero emissioni». A questo proposito,l’ambizione della Commissione di raddoppiare il tasso di ristrutturazione degli edifici nel Vecchio Continenteha dato origine a nuove iniziative, come la proposta di revisione della direttiva sulla prestazione energetica nell’edilizia, che mira a garantire la decarbonizzazione del proprio parco immobiliare attraverso il passaggio del 15% delle abitazioni di ogni Stato membro dalla classe G almeno alla classe F entro il 2030. Parallelamente,la proposta di direttiva sulle rinnovabili fissa al 49%il nuovo parametro di riferimento per l’utilizzo di energia green negli edifici entro il 2030, prevendo aumenti annuali della quantità utilizzata per il riscaldamento e il raffreddamento. Proprio le energie rinnovabilidovranno raggiungere una quota del 40% del mix energetico comunitario entro il 2030(il doppio del dato del 2020). Nel settore della mobilità, lo scorso luglio la Commissioneha proposto di ridurre del 55 % le emissioni di CO2 delle autovetture entro il 2030, abbattendo del 50% quelle dei furgoni. Raggiungendo le zero emissioni prodotte dalle nuove autovetture entro il 2035. La COP26 di Glasgow dello scorso autunnoè stato un importante banco di prova per verificare la portata dell’impegno europeo contro il cambiamento climatico. In quell’occasione, l’Unione ha aderito, tra le tante iniziative, all’impegno globale perla riduzione delle emissioni di metano del 30% entro il 2030 rispetto ai livelli del 2020. Il Vecchio Continente si è impegnato a stanziare un miliardo di euro in 5 anni per sostenere l’impegno globale per il finanziamento delle foreste:la sfida coinvolge oltre 100 leader mondiali, che ospitano circa l’85 % delle foreste mondiali. Infine, il tema della produzione biologica. A marzo la Commissione ha adottato un piano d’azione per lo sviluppo del settore, che mira a «contribuire all’obiettivo del Green Deal europeo didestinare il 25% dei terreni agricoli all’agricoltura biologica entro il 2030, insieme a un aumento considerevole dell’acquacoltura biologica». Le buone intenzioni non mancano.