I Paesi Onu dicono stop all’inquinamento da plastica

 

Uno storico ed enorme passo avanti per cercare di risolvere il problema dell’inquinamento da plastica nel mondo.Per la prima volta nella storiasi sta seriamente parlando di finalizzare un trattato internazionale che sia giuridicamente vincolante entro il 2024: significa porrele basi per divieti e regole concrete, e non più prive di vincoli, sui rifiuti plastici. Per ora siamo ancora in una fase iniziale, ma quando è stata “battuta” con un simbolico martello imbottito di plasticala fine della seduta della quinta sessione dell’Assemblea delle Nazioni Unite per l’ambiente a Nairobi, il senso che i delegati si sono portati dietro è quello di una svolta. Nella sessione UNEA guidata dall’Unep che si è svolta in Kenya erano presenti capi di Stato, ministri dell’ambiente e altrirappresentanti di 175 nazionile quali, alla fine, hanno approvato le linee diun accordo che affronta l’intero ciclo di vita della plastica dalla fonte sino al mare. Nel mondo la produzione di plastica è aumentata in modo esponenziale negli ultimi decenni e ora ammonta a circa400 milioni di tonnellate all’anno ,cifra che secondo diversi studi è destinata a raddoppiare in meno di 20 anni. Ecco perché l’idea di unire gli sforzi dei paesi internazionali, tramite untrattato condiviso e vincolante, secondo Inger Andersen, direttrice esecutiva del Programma delle Nazioni Unite per l’ambiente (UNEP), è il più importante accordo ambientale multilaterale internazionale dai tempi dell’accordo di Parigi sul clima e si tratta di un «trionfo del pianeta Terra sulla plastica monouso». Il trattato, che deve essere sviluppato nei suoi dettagli,include però due anni (sino al 2024) prima della sua applicazionein cui poco o nulla in termini di inquinamento potrebbe cambiare, e questo fattore resta preoccupante. Fra i punti chiave ci sono la volontà dicontrollare l’intero ciclo della plasticacon un focus particolare sulla produzione di plastica vergine e monouso, ma anche la riprogettazione dei prodotti e l’istituzione di uncomitato di negoziazione intergovernativo, incaricato di redigere e ratificare il trattato che entrerà poi in funzione. All’interno della risoluzione c’è anche l’importantevolontà di riconoscere iraccoglitori di rifiuti di tutto il mondo e il ruolo delle popolazioni indigene in questa battaglia.È la prima volta che questilavoratori sottopagati nei Paesi in via di sviluppo che cercano plastica riciclabile e altri beni,vengono riconosciuti in una risoluzione ambientale. «Ci troviamo a un bivio nella storia in quanto decisioni ambiziose prese oggi possono impedire che l’inquinamento da plastica contribuisca alcollasso dell’ecosistema del nostro Pianeta» ha affermato Marco Lambertini, direttore generale del WWF International. «Ma il nostro lavoro – aggiunge – è tutt’altro che finito: ora i leader mondiali devono mostrare ancora più determinazione nello sviluppo e nell’attuazione di un trattato che affronti la nostra attuale crisi dell’inquinamento da plastica e consenta una transizione efficace versoun’economia circolare per la plastica». Uno dei problemi generali relativi all’inquinamento da plastica, esattamente come per la crisi climatica,è le disuguaglianze che crea. Si stima che il consumo di plastica nei Paesi sviluppati sia per esempio2,5 volte superiorea livello pro capite rispetto ai Paesi in via di sviluppo. Questo significa cheuno sforzo maggiore deve arrivare dai Paesi più ricchi, motivo per cui il trattato sarà accompagnato da un supporto finanziario e tecnico,con un fondo dedicato in cui dovranno essere coinvolti le economie più importanti.La preoccupazione legata all’inquinamento da plastica che soffoca oceani e ambiente è ormai comune in tutto il mondo: sono già oltre60 i Paesi che hanno già implementato divietisugli imballaggi in plastica e sui rifiuti monouso, volti a ridurre l’uso e migliorare la gestione dei rifiuti. Ilnuovo trattatoavrà il compito di accrescere sempre di più politiche di questo tiporendendo la battaglia all’inquinamento da plastica più efficacegrazie a strumenti internazionali giuridici e vincolanti.