Vulcano Tonga, un anno dopo: quali sono le conseguenze?

Il 15 gennaio 2022,l’eruzionedel vulcanosottomarinoHunga Tonga-Hunga Ha’apai(Hthh) ha immesso nella stratosfera 0,42 milioni di tonnellate di anidride solforosa e 146 milioni di tonnellate di vapore acqueo (pari a circa 58.000 piscine olimpioniche). Solitamente i vulcani emettono una grande quantità dianidride solforosache, restando sospesa in atmosfera,riflette la radiazione solarecon un’azione simile a quella della crema solare sulla nostra pelle d’estate. Nella storia ci sono state eruzioni caratterizzate da grandissime quantità di anidride solforosa rilasciate: nel 1991,l’eruzione del Pinatubo raffreddò il clima globale per 3 annidi 0,5 °C;il 1816, l’anno dopo l’eruzione del Tambora,fu chiamato“l’anno senza estate”. Lo studioTonga eruption increases chance of temporary surface temperature anomaly above 1.5 °C, pubblicato suNature- a firma di Chris Smith dellaUniversity of Leedse di Stuart Jenkins, Myles Allen e Roy Grainger dellaUniversity of Oxford- dimostrano come l’eruzione di Tongaaumenti la possibilità diun’anomalia temporanea della temperaturasuperficiale terrestre superiore a 1,5 °C. “La maggior parte delle grandi eruzioni è dominata dalle emissioni dianidride solforosa,che raffreddano temporaneamente il Pianeta perchédisperdono la luce solare in arrivo. L’eruzione di Tonga è stata insolita perché ha rilasciato nella stratosfera una grande quantità di vapore acqueo – un potente gas serra – con poche emissioni di anidride solforosa” spiega Stuart Jenkins. Lo studio ha dimostrato come l’eruzione del Tonga abbia unimpatto tangibilesulla variazione della temperatura: haaumentato del 7% la probabilità che almeno1 dei prossimi 5 anni superi la soglia di 1,5 °C,come deciso a Parigi alla Cop21 nel 2015. L’Accordo di Parigi, noto comeParis Agreemente firmato da 191 Stati, vuole contenete a lungo termine l’aumento della temperatura media globale ben al di sotto della soglia di 2 °C, oltre i livelli pre-industriali, e dilimitare questo incremento a 1,5 °C:limite che verrà superato – come dimostrato dalla ricerca – a causa dell’eruzione dello scorso anno. Fino al 2022, l’Organizzazione Meteorologica Mondialestimava al 50% la probabilità di sforare la soglia più bassa del riscaldamento globale fissata dalParis Agreemententro il 2027, ma l’eruzione delvulcano Tonga ha aumentato il contenuto di acqua nella stratosfera -cioè nella fascia compresa tra i 10 e i 40 chilometri di altezza dal suolo – del 15%. Glieffetti sono tangibili sia sulla macro-scala che sulla micro-scala: lo studio condotto dai ricercatori dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia-Ingv– conl’Università degli Studi di Cataniae delServizio Informativo Agrometeorologico Siciliano-Sias- ha spiegato comel’eruzione avvenuta nel Pacifico lo scorso anno abbia investito anche l’area del mediterraneo meridionale. La ricercaPropagation of Perturbations in the Lower and Upper Atmosphere over the Central Mediterranean, Driven by the 15 January 2022 Hunga Tonga-Hunga Ha’apai Volcano Explosion, pubblicata sulla rivista internazionaleAtmospherediMdpi, ha studiato idisturbi atmosferici registrati dalle stazioni barometriche e infrasoniche sui vulcani attivi in Italia,da Catania ai Campi Flegrei. “I dati acquisiti possono essere interpretati come uno shock test in grado di fornire informazioni sulla risposta atmosferica, a scala terrestre, a effetti di pressione di breve durata come quelli innescati da esplosioni vulcaniche. Questi eventi sono tipici di condizioni atmosferiche turbolente, sempre più frequenti a causa dell’accelerazione dei fenomeni meteorologici causati dai cambiamenti climatici”. Del resto si sa,l’effetto farfallanon è solo una locuzione comune…