Santiago: arrivare veloci per poi rallentare

 

Per secoli l’unico modo per ammirare i paesaggi della Galizia, regione spagnola sulla costa dell’Atlantico e comunità autonoma nel nord-ovest del Paese, è stata a piedi, lungo il cammino più famoso e antico al mondo che dai Pirenei porta alla città santa di Santiago de Compostela. Tradotto. Fino a 10 anni fa per raggiungere Santiago dalla capitale Madrid potevano volerci anche 9 ore di macchina. Per chi non lo avesse voluto fare a piedi. Eppure la Spagna – con oltre 3.500 chilometri di binari – vanta la rete ferroviaria più lunga d’Europa, e la seconda al mondo, perché è la Cina che detiene il primato con oltre 150.000 km di ferrovie in funzione. I recenti investimenti e miglioramenti della linea ferroviaria spagnola hanno aperto il turismo non solo agli appassionati delle lunghe camminate, ma a tutti: con l’inaugurazione dello scorso 21 dicembre della linea ferroviaria ad alta velocità tra Madrid e la Galizia, il collegamento con Santiago sarà ridotto a 3 ore e 20 minuti. E tuttavia – diciamo per fortuna – bisognerà ancora camminare per arrivare alla città santa: al momento la prima stazione della regione collegata veloce con la capitale è Orense, ancora a 100 km di distanza da Santiago. Un viaggio in treno tra Madrid e Orense è di poco più di 2 ore. Che implica ancora qualche sforzo per arrivare. “Ora Cenerentola può viaggiare in un’auto più grande e più comoda„, ha detto il sindaco di Orense Gonzalo Pérez Jácome, non rendendosi conto della gaffe visto che di treno stiamo parlando. E tuttavia, chiama così la sua Regione perché il luogo – Cammino a parte – è in grande difficoltà. Negli ultimi decenni sono emigrati così tanti galiziani che l’aggettivo ‘gallego’ è ancora sinonimo di ‘spagnolo’ in alcune parti dell’America Latina. I residenti emigrano verso le grandi città per cercare lavoro, e anche se gli investimenti in infrastrutture potrebbero cambiare la situazione, chi lo sa. Il sindaco di Orense osserva come Zamora fino a poco tempo fa ultima fermata dei treni ad alta velocità prima della Galizia – dal 2015 abbia registrato un aumento di turisti nel fine settimana, ma nessuno nella popolazione. Bisognerà aspettare il 2023 per vedere se la Galizia trarrà vantaggio dai nuovi treni veloci: se un tempo la regione era sinonimo di isolamento e povertà, “la fine del mondo”, così come indica il nome del suo punto più occidentale, Cabo Finisterre, negli ultimi anni è diventata famosa tra i pellegrini per i paesaggi naturalistici, e per il silenzio caratteristico del luogo. Secondo Ángel de la Fuente, economista del Think TankFedeaintervistato dall’Economist, in Galizia si dovrebbe puntare alla lavorazione del pesce, alla produzione di automobili e a quella di capi di abbigliamento (Inditex, la multinazionale spagnola proprietaria di Zara, ha sede proprio ad Arteixo, in Galizia, ndr), oltre a politiche favorevoli all’economia. Nessun accenno all’alta velocità. Chissà cosa penserebbe San Giacomo il Maggiore patrono di Spagna, da secoli venerato nella cripta della cattedrale di Santiago di Compostela.