Lavazza, quando l’arte incontra l’impegno il calendario è da Oscar

 

Emmanuel Lubezki Emmanuel Lubezki Emmanuel Lubezki Emmanuel Lubezki Emmanuel Lubezki Emmanuel Lubezki Emmanuel Lubezki Emmanuel Lubezki Calendario Lavazza Gli scatti del fotografo messicano Emmanuel Lubezki Parte tutto da una frase semplice, quanto rivoluzionaria: “I can change the world”. Il Calendario 2022 del gruppo Lavazza celebra 6 attivisti e artisti impegnati sul fronte del cambiamento climatico e dei diritti civili, grazie alla sensibilità e allo sguardo diEmmanuel Lubezki, fotografo da 3 premi Oscar. Immerge i suoi protagonisti in una natura fragile, ancora meravigliosa, ma che porta i segni dell’inquinamento; sa coniugare e fondere sapientemente la bellezza decadente di paesaggi feriti con l’energia e la dinamicità dell’attivismo che guarda al futuro. Il gruppo Lavazza ha presentato il nuovo lavoro a Firenze, a Palazzo Vecchio, nel corso dei The Renaissance Awards organizzati dall’agenzia internazionale per lo sviluppo di strategie di business sostenibili Eco-Age. Sotto la direzione creativa dell’agenzia Armando Testa, il pluripremiato Emmanuel Lubezki dedica 2 scatti a ciascun soggetto (2 mesi consecutivi per ciascuno), immortalandoli in momenti diversi della giornata: una scansione suggestiva del susseguirsi delle stagioni e delle fasi del giorno. Si tratta complessivamente di 6 personalità, distanti fra loro per cultura, origini, età e linguaggio artistico, ma dotate ciascuna a suo modo della stessa capacità e potenza espressiva nel dare forma e sostanza a un messaggio comune. L’apripista è Ben Harper, musicista e cantante che si batte contro le disuguaglianze sociali e gli effetti della crisi climatica: è la sua “With My Own Two Hands„, uno dei suoi più grandi successi, a fare tra l’altro da colonna sonora al calendario. Seguono poi Saype, pioniere dellaland artsostenibile, famoso per le sue opere imponenti che si estendono sui manti erbosi; la rapper afgana Sonita Alizada, fuggita dal proprio paese d’origine, che si staglia a difesa dei diritti delle donne, con un impegno particolare contro i matrimoni forzati e la prassi delle spose bambine; Shilpa Yarlagadda che disegna gioielli e incoraggia l’empowerment femminile; la biologa marina Cristina Mittermeier che cattura con le sue fotografie l’avvelenamento degli oceani; infine la street dancer di Los Angeles Shamell Bell, attivista del movimento Black Live Matter, che balla contro ogni forma di discriminazione, razziale e sessuale. “Le location scelte in tutto il mondo mostrano i segni del cambiamento climatico”, spiega Lubezki, “e gli scatti ci mettono di fronte a realtà allarmanti: laghi glaciali che scompaiono da un giorno all’altro, e strade così roventi da sciogliere gli pneumatici. Abbiamo un disperato bisogno della voce di questi attivisti: il loro lavoro ci sfida, crea una comunità, ci rende sensibili alla bellezza del mondo e più forti nel contrastare ciò che la mette in pericolo. I ghiacciai sono quasi scomparsi, le alghe dominano gli oceani. Come artisti, come autori e come imprenditori abbiamo la responsabilità di richiamare l’attenzione su queste problematiche e risolverle, oltre a rendere omaggio a coloro che portano avanti il cambiamento e scendere al loro fianco,with our own two hands(con le nostre proprie mani,ndr), proprio come canta Harper„.