Assalto al Campidoglio, la Commissione: «Incriminate Trump»

Assalto al Campidoglio, la Commissione: «Incriminate Trump»

 

Il 19 dicembre, lacommissionedella Camerastatunitense che ha indagato sull’assalto al Congresso del 6 gennaio 2021 havotato all’unanimitàper raccomandare al dipartimento di Giustizia diincriminare Donald Trumpsulle base di4 capi d’accusa:incitamento all’insurrezione, ostruzione di un procedimento ufficiale del Congresso, cospirazione per frodare gli Stati Uniti e cospirazione per rendere falsa dichiarazione. “Le prove hanno portato a una conclusione netta: la causa principale di quanto accaduto il 6 gennaio è rappresentata da un solo uomo, l’ex presidente Donald Trump che molti hanno seguito:nessuno degli eventi del 6 gennaio sarebbe successosenza di lui”, si legge nella sintesi diffusa dalla commissione. Il rapporto completo dell’inchiesta sarà reso noto domani, e conterrà le trascrizioni delleoltre 1.000 deposizioniraccolte dalla commissione nei 18 mesi di inchiesta che insieme al resto del dossier saranno messe al vaglio dei procuratori federali. Il dipartimento di Giustizia dovrà quindi decidere sulle eventuali azioni legali. È la prima volta che una commissione parlamentare chiede di mettere sotto accusa un ex presidente. A far parte del comitato sono 7 democratici e 2 repubblicani:Liz Cheney, figlia dell’ex vicepresidente degli Stati Uniti Dick Cheney nonché vicepresidente della stessa Commissione, e il deputato dell’IllinoisAdam Kinzinger. Per questo entrambi sono staticensuratidal Comitato nazionale repubblicano (Rnc). «Sono convinto che il dipartimento di giustizia incriminerà l’ex presidente Trump.Nessuno, compreso l’ex presidente, è al di sopra della legge» ha dichiarato il presidente della commissione d’inchiestaBennie Thompson. Qualora venisse condannato, Trump rischia fino a 25 anni di carcere. «Siamo stati chiari dall’inizio nel considerare il 6 gennaioil peggiore attacco alla nostra democrazia dai tempi della Guerra Civile», ha dichiarato la portavoce della Casa Bianca,Karine Jean-Pierre. «La nostra democrazia continua a rimanere sotto minaccia e tutti noi abbiamo una parte per proteggerla».