C’è un’italiana tra le 25 donne più influenti del 2022

C’è un’italiana tra le 25 donne più influenti del 2022

 

È arrivato quel momento dell’anno: quello delleclassifiche del 2022. Tra avvenimenti più importanti, notizie da ricordare e persone che hanno lasciato il segno, il quotidiano economico-finanziario britannicoFinancial Timesha pubblicato lalistadelle25 donne più influenti dell’annoche tra un mese ci lasceremo alle spalle. La redazione, insieme a uffici internazionali, ex donne dell’anno e lettori e lettrici del giornale, ha selezionato scrittrici, giornaliste, attiviste, leader politiche, sportive e imprenditrici. Tra loro spicca l’unica italiana della lista,Francesca Bellettini,amministratrice delegata della casa di moda franceseYves Saint Laurentdal 2013, che quest’anno ha guidato l’azienda verso una crescita straordinaria: «Ysl ha ottenuto un terzo trimestre eccezionale con un fatturato di 916 milioni di euro, in crescita del 40%, e lo ha fatto senza alcun mormorio», scrive Jo Ellison, editor dell’inserto del FtHow To Spend it. Originaria di Cesenate, Bellettini ha studiato business administration ed economia alla Bocconi di Milano, per poi trascorrere cinque mesi negli Stati Uniti per un master all’Università di Chicago. Ha iniziato a lavorare alla Goldman Sachs a Londra, poi per la banca di investimentoDeutsche Morgan Grenfell. A un tratto, incontra il settore della moda: parte dalla divisione “sviluppo del business” delGruppo Prada, nel 1999, passa per Helmut Lang, entra nel Gruppo Kering e assume il ruolo di Strategic Planning Director e di Associate worldwide merchandisign director perGucci. Poi viene nominata Worldwide Merchandising Director perBottega Venetae, infine, ceo di Yves Saint Laurent. «Chiedile qual è il segreto per una leadership di successo e ti dirà che è ossessionata dall’equilibrio: nei mercati globali, tra le categorie o nei rapporti tra uomo e donna», dice ilFt. Tra le altre donne più influenti del 2022, la prima ministra dellaFinlandiaSanna Marin, che a soli 34 anni è diventata la leader più giovane del mondo, e “quest’anno ha guidato le richieste di sanzioni contro la Russia, ha spinto per l’ingresso della Finlandia nella Nato, negoziato abilmente la politica di coalizione e ha continuato a guidare una risposta efficiente al Covid-19”. Il Ft l’ha scelta anche per il suo rifiuto di lasciarsi intimorire dai “doppi standard” che caratterizzano la società moderna, impegnata a giudicarla per il video divenuto virale in cui ballava a una festa, piuttosto che per la sua attività politica. Nella classifica c’è anche laleader delle BarbadosMia Mottley, che «ha supervisionato la nascita delle Barbados come repubblica, lasciandosi alle spalle il passato coloniale. Mottley si aspetta che questo mandato da premier sia l’ultimo; qualunque cosa faccia dopo, il mondo è fortunato ad averla». Seguono (ma non è una classifica) la campionessa ditennisSerena Williams, selezionata dall’artista Toyin Ojih Odutola, che le ha realizzatoun ritrattoper la National Portrait Gallery di Washington prima del suo ritiro per concentrarsi sulla sua famiglia. C’è anche la filantropaMacKenzie Scott, che dall’ex marito Jeff Bezos ha ottenuto un quarto delle sue partecipazioni inAmazone ha donato 12,5 miliardi a più di 1.250 organizzazioni in meno di due anni. «Ha riconosciuto che l’accumulo di ricchezza non è un risultato individuale ma collettivo e che il potere, quindi, non dovrebbe spettare solo a coloro che ne beneficiano», scrive ilFinancial Times. La musicista di fama mondialeBillie Eilish, che «è diventata una star di Glastonbury e Coachella, sette volte vincitrice di Grammy, interprete di Bond e vincitrice di Oscar, tutto prima di raggiungere l’età legale per bere negli Stati Uniti». La scrittrice premio Nobel per la letteraturaAnnie Ernaux, che ha scritto «volumi acuti e devastanti sui suoi genitori, sull’effetto travolgente del desiderio, sull’aborto illegale che ha avuto nel 1963. Leggerla ribadisce che gli eventi della nostra vita, che nel viverla possono non sembrare particolarmente significativi, hanno un peso. I nostri ricordi e le nostre esperienze sono tutto ciò che abbiamo e dovremmo apprezzarli». Spunta anche un contributo della celebre artista performativaMarina Abramović, che per ilFinancial Timesha selezionato la collegaAnna Imhof, che con la sua mostra alloStedelijk Museumdi Amsterdam le ha lasciato «la sensazione di aver appena assistito a qualcosa di importante». Poi ancora, il «simbolo di resilienza per molte donne taciute», l’attriceMeghan Markle. Con il suo podcastArchetypessi interroga sulle etichette utilizzate per contenere e inibire le donne, «appropriato, data la proiezione e le diffamazioni che ha subito dalla stampa», scriveFt. La classifica delFinancial Timesnon premia solo le donne come individui: tra le selezionate, spiccano anche”le donne dell’Iran”, che dopo la morte diMahsa Amini«hanno preso questa tragedia e l’hanno trasformata in qualcosa di senza precedenti. Protestano per i diritti umani fondamentali che alle donne iraniane sono stati negati per troppo tempo: la dignità, l’autonomia personale del corpo, la libertà di vivere in sicurezza nel proprio Paese».