Parlamento: rinasce la lobby per i diritti degli animali

Anche questa legislatura avrà il suoIntergruppo parlamentare per i diritti degli animali. La squadra di deputati e senatori si è riunita per la prima volta il 18 dicembre per la rielezione della presidenteMichela Vittoria Brambilla, promotrice della “lobby” animalistanatanel 2018. Ex ministra per il Turismo nel IV governo Berlusconi e oggi deputata del Gruppo misto, Brambilla è anche presidente e fondatrice dellaLega Italiana Difesa Animali e Ambiente(Leidaa). Al suo fianco gli onorevoliSergio Costa(M5S) eWalter Rizzetto(FdI),vicepresidentidell’Intergruppo. Elette anche lesegretarie di presidenzaIsabella De Monte (Azione), Rita dalla Chiesa (FI), Francesca La Marca (Pd), Michaela Biancofiore (Noi moderati), Simona Loizzo (Lega), Eleonora Evi (Alleanza Verdi e Sinistra), Julia Unterberger (Per le Autonomie). «Grazie all’adesione e al sostegno di decine di parlamentari, mi batterò per raggiungere gli obiettivi per cui sono da tempo impegnata – ha dichiarato Brambilla –, dall’inasprimento delle pene per chi maltratta e uccide gli animalia unariforma del Codice civileal passo con i tempi». «Abbiamo convenuto di lavorare su proposte di legge sottoscritte da tutti, per raggiungere obiettivi comuni – ha aggiunto Brambilla – Siamo determinati a far sentire anche nei palazzi le nostre ragioni, che hanno ampio ascolto e forte eco nella società italiana». A febbraio dello scorso anno ilbenessere degli animaliè entrato a far parte dellaCostituzionedopo che la Camera ha approvato in via definitiva la proposta di legge costituzionale per la modifica degli articoli 9 e 41 della Carta. «La legge dello Stato disciplina i modi e le forme di tutela degli animali», si legge nella nuovaformulazione, dove si aggiunge inoltre che la Repubblica «tutela l’ambiente, la biodiversità e gli ecosistemi, anche nell’interesse delle future generazioni». Tuttavia ilCodice civileitaliano considera ancora glianimali come“beni mobili” e dunque “cose”, non “esseri senzienti”, status riconosciuto dall’articolo 13 delTrattato sul funzionamento dell’Unione Europea. Per questo a novembre la Lega nazionale per la difesa del cane ha lanciato unapetizioneonline con la quale intende chiedere al governo la modifica della normativa. «Questo riconoscimento rappresenterebbe un ulteriore passo in avanti per arrivare alla loropiena affermazione come esseri “viventi”, che, in quanto tali, non possono più essere considerati come delle “res” – si legge nel comunicato – ma come veri e propri soggetti di diritto ai quali, in futuro, potrà anche essere riconosciuta una forma dicapacità giuridica». La questione della soggettività giuridica degli animali è assaidibattuta, al punto che a fine anno l’Università di Torinohalanciatouncorso avanzato in diritto privato degli animalicon l’obiettivo dichiarato «di preparare i giuristi di domani ai nuovi problemi che la “questione animale” pone». Ad esempio:se una famiglia si scioglie a chi andranno gli animali domestici? Varranno le regole della proprietà privata oppure criteri meno scontati che mimano l’affidamento dei figli? E ancora:se l’animale viene ucciso, a quale risarcimento avrà diritto il proprietario? Si guarderà al solo valore economico o si considererà anche il danno non patrimoniale? «La dicotomia traresepersonae, ereditata dal passato, appare sempre piùuna coperta corta, che lascia irrisolte troppe questioni– dichiara il professorLuciano Oliveroche ha proposto l’insegnamento – Esse, al di là del peso della tradizione e degli approcci sentimentali al tema degli animali, reclamano la ricerca di soluzioni ragionevoli filtrate dagli strumenti tecnici del diritto privato».