Futuro

C’è del verde anche nel calcio

Una piccola squadra americana dà una grande lezione ai big del pallone: il Vermont Green Football Club è il primo team “sostenibile”
Le maglie della squadra di calcio dilettante  americana Vermont Green Football Club.
Le maglie della squadra di calcio dilettante americana Vermont Green Football Club. Credit: dal sito vermontgreenfc.com
Fabrizio Papitto
Fabrizio Papitto giornalista
Tempo di lettura 4 min lettura
22 maggio 2022 Aggiornato alle 20:00

Rispetto dell’ambiente e giustizia sociale sono i primi valori di una nuova squadra di calcio maschile che vuole vincere anche fuori dal campo

«Un gruppo di gemme riunite dall’amore per il calcio, il Vermont e il nostro pianeta». È il motto del Vermont Green Football Club, una squadra di calcio maschile che ha da poco esordito in campo nel campionato dilettantistico americano USL League Two.

Per i suoi giocatori però, la prima sfida da vincere è quella della sostenibilità. Inutile chiedersi di che colore è la loro maglia, lo stesso che portano nel nome, una parola e un valore che «serve a ricordarci il nostro impegno nei confronti del nostro pianeta e della nostra comunità», dichiarano i membri della squadra.

Per questo il club ha fissato cinque obiettivi su cui intende lavorare nei prossimi mesi. A cominciare dalla volontà di diventare un club net-zero, ovvero ridurre le emissioni di carbonio sull’intera catena del valore – dai fornitori agli utenti finali – secondo gli standard stabiliti dall’iniziativa Science Based Targets. Questo implica lo sviluppo di un’infrastruttura interna per il monitoraggio e la rendicontazione delle emissioni.

Un altro obiettivo riguarda l’acquisto di prodotti per la squadra realizzati con materiali riciclati e che promuovano il riutilizzo, o upcycling, allo scopo di evitare l’introduzione di nuovi materiali nella catena di approvvigionamento.

Il Club aderisce inoltre a 1% for the Planet, una rete globale di aziende e organizzazioni no-profit che donano l’1% dei loro ricavi annuali ad associazioni ambientaliste.

Ma l’impegno del Vermont Green non si limita all’ambiente. Un altro dei loro obiettivi, infatti, è combattere il razzismo sistemico nel calcio. Per questo il Club aderisce ai principi dell’Anti Racist Soccer Club, una coalizione creata per combattere le discriminazioni etniche nel calcio americano aperta a club, campionati e gruppi di tifosi, che ogni tre mesi devono sottoporsi a una revisione di responsabilità sulla base di un piano in 10 punti.

«Il Club crede che il calcio possa essere un potente catalizzatore per un mondo più sostenibile dal punto di vista ambientale e socialmente giusto», si legge nel manifesto pubblicato sul sito della squadra. Che conclude: «La nostra missione è costruire una squadra di calcio che rifletta questi valori e incorpori la giustizia ambientale nella sua strategia competitiva, nei suoi processi operativi e nella sua cultura».

Quella del Vermont Green, però, è solo l’ultima di una serie di iniziative che puntano a sensibilizzare il calcio su temi come l’ambiente e i diritti umani. A fine 2021, l’Unione delle federazioni calcistiche europee (Uefa) ha lanciato una strategia da qui al 2030 che include obiettivi in materia di economia circolare, politiche sociali antidiscriminatorie e di tutela dei minori e delle disabilità.

In Italia le società Ecoarea Better Living e Impresa Green hanno proposto alle società sportive del circuito professionistico di adottare un protocollo di certificazione per monitorare le pratiche energivore e trovare soluzioni ecologiche virtuose.

A febbraio dell’anno scorso, per tornare ai Club, la Juventus ha supportato lo sviluppo di Sulla Razza, un podcast che si è proposto di «intavolare una conversazione sulla questione razziale in Italia» attraverso 12 episodi a partire da altrettante parole o concetti come “colorismo”, “femminismo intersezionale”, “letteratura postcoloniale” e “tokenismo”.

Sempre nel 2021, una classifica pubblicata dalla Bbc insieme allo Sport Positive Summit delle Nazioni Unite ha assegnato al Tottenham la patente di società più verde della Premier League. Ma il premio alla «squadra di calcio più verde del mondo», come si autodefinisce, va ai giocatori del Forest Green Rovers, il Club inglese di Nailsworth, nel Gloucestershire, che nel 2018 è stato riconosciuto dall’Onu come il primo a zero impatto ambientale.

Come? Grazie a divise riciclate da fondi di caffè e bottiglie di plastica, dieta vegana obbligatoria per calciatori, staff e pubblico e uno stadio che sfrutta l’energia solare. L’attuale casa della squadra, l’arena New Lawn, verrà inoltre presto abbandonata per un nuovo Eco Park in legno realizzato dallo studio di Zaha Hadid.

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