Ambiente

Le prime 3 green communities d’Italia

Sorgeranno in Piemonte, Emilia-Romagna e Abruzzo. Faranno da apripista alle future 27 realtà sostenibili che puntano sulla rinascita dei comuni rurali e montani. Il Pnrr ha stanziato al progetto 135 milioni di euro
Riccardo Liguori
Riccardo Liguori giornalista
Tempo di lettura 4 min lettura
6 aprile 2022 Aggiornato alle 13:05

Comunità locali che promuovono la sostenibilità ambientale, economica, energetica e sociale. Si partirà da Piemonte, Emilia-Romagna e Abruzzo. Per poi abbracciare tutta l’Italia.

Vengono chiamate green communities, vedranno la luce grazie al Pnrr, in particolare alla Missione “Rivoluzione Verde e Transizione ecologica”. Che garantirà uno stanziamento complessivo di 135 milioni di euro per progetti fondati su transizione equa e inclusiva per le piccole comunità rurali e di montagna.

Previste dalla legge di stabilità del 2016, che ha assegnato al Dipartimento per gli Affari regionali e le autonomie la predisposizione della “Strategia nazionale delle Green Communities”, le 30 nuove realtà che prenderanno presto vita saranno aiutate a tutelare risorse preziosissime quali acqua, boschi e paesaggio.

«Le attività finanziate - ha spiegato il ministro degli Affari regionali Maristella Gelmini - saranno innanzitutto il dissesto idrogeologico, la necessità di manutenere questi territori, il turismo sostenibile, la gestione integrata dell’energia e delle risorse idriche. Un’attenzione a questi territori da troppo tempo dimenticati».

Come anticipato, le prime sperimentazioni nazionali riguarderanno tre regioni italiane, per uno stanziamento complessivo di 6 milioni di euro (2 milioni per progetto)

La prima Green community piemontese si chiamerà “Terre del Monviso” e vedrà il coinvolgimento di un’area costituita per il 75% da comuni montani. Ospiterà un progetto di housing sociale e iniziative di riqualificazione energetica degli edifici pubblici, sviluppando una nuova offerta di turismo sostenibile fondata sul coinvolgimento dei territori. «A settembre – ha spiegato il presidente della regione Piemonte, Alberto Cirio - il Governo lancerà il bando nazionale su cui candideremo le altre aree piemontesi idonee a ottenere il riconoscimento».

Scendendo un po’ più a Sud si arriva in Emilia-Romagna. Qui il progetto Unione montana dell’Appennino Reggiano “La montagna del latte” darà spazio a una nuova offerta di servizi alternativi di mobilità nelle aree a domanda debole e a politiche per la sostenibilità. Puntando a realizzare comunità energetiche e a incentivare la diffusione delle fonti rinnovabili, valorizzando i servizi ecosistemici. E sviluppando nuovi modelli di uso e valorizzazione agricola.

«Questo riconoscimento – ha dichiarato il presidente dell’Emilia-Romagna, Stefano Bonaccini - premia il lavoro di un’intera comunità, che ha voluto e saputo promuovere i naturali punti di forza del territorio: l’agroalimentare con la filiera del Parmigiano Reggiano, ma anche le eccellenze ambientali e paesaggistiche, il turismo e la cultura. Puntando allo stesso tempo sulla crescita dei servizi e sulla valorizzazione del capitale umano».

Spostandoci in Abruzzo, invece, scopriamo l’area di 23 comuni dove prenderà vita il progetto “Parco Regionale Sirente Velino”. Il fine sarà migliorare la governance dei processi di gestione delle risorse naturali, l’efficientamento edilizio e la creazione di una rete di mobilità sostenibile. «Un progetto d’insieme – ha spiegato Emanuele Imprudente, vicepresidente della regione Abruzzo – che tende a modernizzare le realtà montane e soprattutto a mettere in piedi un innovativo processo di valorizzazione turistica che fino a oggi non c’era mai stato».

«Un grande risultato frutto di un lavoro di squadra iniziato 16 mesi», ha sottolineato Francesco D’Amore, presidente del Parco Sirente Velino.

Leggi anche
Ambiente
di Lisa Casali 3 min lettura