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Buon compleanno, signora Nutella!

Nel 1964, sessant’anni fa giusti giusti, nasceva ad Alba, in Piemonte, un’icona tutta italiana che ha fatto il giro del mondo: la Nutella.
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27 aprile 2024 Aggiornato alle 09:00

C’era una volta l’anno 1964. I tuoi nonni erano bambini. Proprio come quest’anno, anche nel 1964 c’erano le Olimpiadi - a Tokyo, però. Gigliola Cinquetti stravinceva, con la canzone Non ho l’età, sia il Festival di Sanremo sia l’Eurovision. In Brasile cominciava una brutta dittatura e Martin Luther King vinceva il Nobel per la Pace. Nel 1964, poi, nasceva un’icona della cultura italiana: la Nutella.

Un’icona, secondo il vocabolario, è, tra le tante cose, una «figura o personaggio emblematici di un’epoca, di un genere, di un ambiente». La Nutella è proprio questo, un grande simbolo che tutte e tutti capiscono e condividono. La Nutella è la regina delle creme spalmabili, delle merende, di una parte piccola ma importante della cultura italiana.

La Nutella è nata, dunque, nel 1964. Ha, per così dire, una nonna e una mamma, cioè due “antenate” dalle quali discende, inventate dalla stessa ditta, la Ferrero. La nonna della Nutella era la Giandujot, una crema che si vendeva in panetti da affettare e che conteneva tante nocciole e poco cacao.

La Ferrero viene infatti dal Piemonte, una regione piena zeppa di noccioleti. All’epoca, e cioè durante e subito dopo la Seconda Guerra mondiale, il cacao si trovava molto poco: la guerra ne rendeva difficile l’importazione e, quando c’era, veniva mandato ai soldati. Le nocciole invece erano tante e dall’unione di tante nocciole e un pizzico di cacao nacque proprio il gianduia.

Qualche anno dopo, nel 1951, la Giandujot si trasformò in SuperCrema. Infine, nel 1964, sessant’anni fa tondi tondi, nacque lei, la Nutella. Il nome le fu dato perché suonava bene: ricordava la parola inglese nut, che vuole dire “noce”, e aveva quel suffisso allegro - ella - che fa pensare all’Italia.

Da allora, la Nutella ha conquistato noi e 170 Paesi nel mondo. Nel 2023, ne sono state vendute 500.000 tonnellate ai quattro angoli del Pianeta!

Dall’invenzione della Nutella, la Ferrero è sempre cresciuta. Ha stabilimenti sui 5 continenti, dove lavorano 47.000 persone. Quest’anno i suoi guadagni sono aumentati del 20%. Se la cava così bene che continua a essere gestita dalla stessa famiglia che l’ha fondata - i Ferrero, appunto.

La passione della gente per la Nutella è talmente forte che il 5 febbraio 2007, una blogger italo-americana che si chiama Sara Rosso ha creato il World Nutella Day, la Giornata internazionale della Nutella, dove appassionati mangiatori e mangiatrici si incontrano in nome del loro noccioloso amore comune.

Che la Nutella sia buona non ci piove. E non ci piove neanche che quello che la rende buona è appunto l’iconicità del suo sapore, e cioè il fatto che sappia inconfondibilmente di Nutella. L’iconicità del suo sapore fa anche sì che altre creme, fatte in casa o di altre marche, sembrino meno buone anche se lo sono di più, proprio perché non sanno così tanto di Nutella.

La Nutella, in fondo, cos’è, a parte la regina incontrastata delle merende di mezzo mondo, di scene di film e di testi di canzone? Una crema che contiene 7 ingredienti. E quali sono? Le nocciole e il cacao, mi dirai. A dire il vero, la Nutella è fatta quasi per metà di zucchero e olio di palma. E anche questo, a suo modo, dimostra quanto sia iconica: il simbolo delle creme alla nocciola e cacao è composto solo in minima parte da nocciole e cacao! Queste, infatti, arrivano solo al terzo e quinto posto. Prima del cacao c’è il latte in polvere, poi ci sono la lecitina e la vanillina.

La presenza dell’olio di palma è sempre valsa alla Ferrero un bel mucchio di critiche perché la sua produzione è molto inquinante e distrugge numerose, preziosissime foreste. Se alcune ditte concorrenti producono creme al cacao senza l’ingrediente incriminato, Ferrero ha deciso di tenerlo. Quello che ha tenuto a fare, però, è certificarne la provenienza per assicurarsi di ridurre al minimo l’impatto sulla natura.

Presto pare che verrà messa sul mercato anche una versione della Nutella senza latte, per le persone vegane e quelle intolleranti al lattosio.

Insomma, le icone cambiano sempre ma sembra che non cambino mai: la loro forza è proprio quella. Sono icone ma non sante, che le icone si possono permettere dei difetti, al contrario dei santi. E sono icone proprio perché ci assomigliano, o ci fanno sentire in qualche modo a casa. Allora buon sessantesimo compleanno, icona Nutella!

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