Economia

26 milioni di italiani hanno scelto prodotti second hand

Nel 2023 l’acquisto di beni di seconda mano ha generato l’1,3% del Pil: una scelta che fa bene anche all’ambiente (sono state evitate 2,7 milioni di tonnellate di CO2). I dati dell’osservatorio di Bva Doxa realizzato per la piattaforma Subito
Credit: cottonbro studio 
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25 aprile 2024 Aggiornato alle 09:00

Prosegue, senza sosta, la crescita del fenomeno del second hand. Sono sempre di più, infatti, le persone che decidono di rivolgere il loro sguardo verso l’usato, soprattutto in questi ultimi anni. A fornire una fotografia esaustiva della diffusione del fenomeno è la decima edizione dell’osservatorio Second hand economy realizzata da Bva Doxa per la piattaforma Subito.

Secondo l’osservatorio, i dati relativi al 2023 sono sorprendenti: prima di tutto, la compravendita di prodotti usati si conferma al terzo posto tra i comportamenti sostenibili ed è scelto dal 60% degli italiani generando un valore economico pari all’1,3% del Pil.

Nel 2023 l’usato ha, infatti, rappresentato la prima scelta per ogni tipologia di necessità per la maggior parte degli italiani e, rispetto al 2022, si è registrato un incremento notevole, con il 76% degli acquirenti e il 71% dei venditori che hanno dichiarato di fare ricorso al second hand almeno 2 volte all’anno.

Il ricavo dal punto di vista economico è notevole: il valore complessivo generato ha raggiunto i 26 miliardi di euro, con un incremento del 44% rispetto al primo anno di rilevazione, ovvero il 2014. Confrontando i dati tra il 2014 e il 2024, notiamo che oggi hanno scelto di acquistare usato 26 milioni di italiani, contro i 19 milioni di 10 anni fa.

Tra i clienti preferiti troviamo la Generazione Z, i Millennial e le famiglie con bambini. Sono sempre di più, infatti, le persone che si rivolgono all’acquisto di oggetti second hand per motivazioni economiche, anche a causa dell’inflazione e dei conseguenti rincari che pesano sulle tasche degli italiani.

Comprando un bene di seconda mano si risparmia mediamente intorno al 40% rispetto al prezzo intero. Tra gli oggetti più acquistati troviamo le automobili e motoveicoli, seguiti dai prodotti per la casa e per la persona, dai prodotti tecnologici e infine quelli relativi allo sport.

Oltre all’aspetto puramente economico, c’è anche il fattore ambientale, e una maggiore sensibilità verso la sostenibilità, da non sottovalutare. Secondo i dati raccolti da Subito sulle vendite dell’anno 2022, sono stati venduti circa 20 milioni di oggetti sulla piattaforma. Tutto ciò ha contribuito a un risparmio totale di 2,7 milioni di tonnellate di CO2, derivanti dall’estrazione delle materie prime, dalla loro lavorazione, dalla distribuzione del prodotto fino al suo smaltimento.

Per cercare di quantificare questa riduzione, specifica Subito, si potrebbe paragonare alla piantagione di 1.300 ettari di alberi su una superficie delle dimensioni di 2.500 campi da calcio. Ma non è tutto: nel 2022, grazie all’acquisto di beni di seconda mano, sono state risparmiate 153.000 tonnellate di plastica, oltre 1 milione di tonnellate di acciaio e 100.000 tonnellate di alluminio.

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