Ambiente

Direttiva Case Green approvata definitivamente: ecco quanto inciderà sulle famiglie

Con l’ok dei ministri Ecofin, la norma europea per ridurre le emissioni e migliorare l’efficienza energetica degli edifici si avvia a entrare in vigore. Qui ti raccontiamo cosa cambierà
Credit: John Moeses Bauan  

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12 aprile 2024 Aggiornato alle 13:00

Approvata, in via definitiva, la Direttiva Case Green, nota in Europa come l’Energy Performance of Buildings Directive (Epdb).

Oggi è arrivato anche l’ok dal Consiglio Ecofin dei ministri dell’Economia e delle finanze degli Stati Membri.

Si tratta di un ulteriore passaggio dopo il voto di marzo e l’accordo dell’Eurocamera a dicembre: lo scopo è quello di promuovere nuove norme per rendere più efficiente e emissioni zero entro il 2050 il parco immobiliare europeo.

La direttiva prevede in sostanza la riduzione del 16% del consumo energetico e della produzione di gas serra entro il 2030 e del 20-23% entro il 2035.

Tra le scadenze indicate lo stop alla produzione e la vendita di caldaie alimentate a combustibili fossili (entro il 2040). Per recepire le nuove norme ogni stato dovrà muoversi secondo un proprio piano nazionale, con possibilità di deroghe per edifici storici.

In Italia secondo le stime Fillea Cgil si arriverà alla riqualificazione in pochi anni di oltre 500.000 edifici pubblici e oltre 5 milioni di privati. La riduzione dei consumi energetici tramite la ristrutturazione di edifici con prestazioni energetiche inferiori dovrà essere del 55%, questo significa che “le ristrutturazioni dovranno coinvolgere il 15% degli immobili in classe F e G e, entro il 2033, il 26% degli edifici di classe energetica più bassa: G. Cioè il 43% degli immobili meno efficienti dovrà essere riqualificato”, scrive la Cgil.

Con l’ok odierno la direttiva sarà pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale dell’Ue: poi entro 20 giorni entrerà in vigore e i Paesi avranno due anni per recepirla.

Come costi, secondo la Commissione, entro il 2030 saranno necessari 275 miliardi di euro di investimenti annui.

Le prime stime, anche se non semplici da calcolare, indicano un costo a famiglia tra un minimo di 20-30 mila euro sino a un massimo di 60.000 per adeguarsi alla normativa.

Altre stime indicano, per fare un esempio, come per un appartamento di 100 metri quadrati situato in un condominio anni Ottanta si spendano circa 60.000 euro per passare dalla classe G alla D. Ovviamente poi c’è un discorso di infissi, pompe di calore e altri sistemi di efficientamento che va valutato caso per caso.

Tra gli obblighi anche l’installazione di pannelli pannelli solari sui nuovi edifici pubblici e non residenziali: sarà progressivo dal 2026 al 2030.

Per gli edifici nuovi, che dovranno essere a zero emissioni dal 2030, gli Stati membri dovranno tenere conto del potenziale di riscaldamento globale del ciclo di vita di un edificio, compresi la produzione e lo smaltimento dei prodotti da costruzione.

Secondo Davide Panzeri, responsabile del programma Europa di Ecco, il think tank italiano per il clima, “l’approvazione della direttiva Case Green è una notizia positiva per i settori dell’edilizia italiana, dell’efficienza energetica e del loro indotto, poiché garantisce la prevedibilità degli obiettivi di riduzione dei consumi energetici e di conseguenza consente una visione a lungo termine sulle opportunità di investimento e di sviluppo del settore”.

Anche secondo Francesca Andreolli, ricercatrice senior del Programma efficienza e energia di Ecco, ora «saranno i cittadini a beneficiare di questa Direttiva. L’efficienza energetica infatti può ridurre i costi energetici delle famiglie e contribuire a preservare il valore delle abitazioni. Salire almeno di 2 classi energetiche consente un risparmio del 40% sulla bolletta, pari a un risparmio medio annuo di 1.067 euro ai costi del 2022. Una casa ristrutturata, inoltre, vale mediamente il 44,3% in più di una da ristrutturare».

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