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Guerra Ucraina: Donald Trump ha un piano segreto per porre fine al conflitto

Il Washington Post rivela quanto riferito da fonti repubblicane che avrebbero discusso in privato con il tycoon: l’ex presidente Usa vorrebbe spingere Kyiv a cedere la Crimea e la regione di confine del Donbass alla Russia
L'ex presidente degli Stati Uniti d'America Donald Trump.
L'ex presidente degli Stati Uniti d'America Donald Trump. Credit: EPA/CRISTOBAL HERRERA-ULASHKEVICH
Chiara Manetti
Chiara Manetti giornalista
Tempo di lettura 4 min lettura
8 aprile 2024 Aggiornato alle 16:00

Donald Trump avrebbe un piano per porre fine alla guerra in Ucraina in un giorno nel caso in cui venisse rieletto alla guida degli Stati Uniti d’America: cedere ampie zone del Paese alla Russia in cambio della pace. Lo rivela il Washington Post in un’inchiesta che riporta fonti repubblicane che avrebbero discusso del tema con il tycoon: fare pressioni su Kyiv affinché ceda la Crimea e la regione del Donbass alla Russia potrebbe essere una scelta funzionale alla fine del conflitto ormai entrato nel terzo anno, secondo Trump.

Il team del candidato Repubblicano alla presidenza ha rifiutato di rispondere alle domande del Washington Post, ma la portavoce della campagna Karoline Leavitt ha dichiarato in un comunicato che “qualsiasi speculazione sul piano del Presidente Trump proviene da fonti non citate e non informate che non hanno idea di cosa stia succedendo o di cosa succederà. Il Presidente Trump è l’unico a parlare di fermare le uccisioni”.

Se venisse realizzato, questo intervento invertirebbe drasticamente la politica finora adottata dal presidente Joe Biden, che sostiene la fornitura di aiuti militari all’Ucraina e dall’inizio dell’invasione su larga scala del Paese, iniziata il 24 febbraio 2022, ha cercato di contenere l’avanzata russa. Nel suo discorso sullo Stato dell’Unione ha dichiarato che Putin sta «seminando il caos in tutta Europa e oltre», e ha delineato un piano di sostegno a lungo termine per l’Ucraina, che però è in pericolo perché i repubblicani alla Camera si oppongono a tutti i futuri finanziamenti a Kyiv.

Mosca ha già dichiarato di voler annettere i territori ucraini citati, ma il presidente Volodymyr Zelensky ha ribadito più volte di non voler cedere nulla. Accettare che Mosca controlli queste zone, secondo il Washington Post, amplierebbe “la portata della dittatura di Putin dopo quella che è stata la più grande guerra di terra in Europa dalla Seconda Guerra Mondiale”. Le “persone che ne hanno discusso con Trump o con i suoi consiglieri e che hanno parlato a condizione di anonimato perché le conversazioni erano riservate”, riporta il quotidiano statunitense, avrebbero riferito che secondo Trump sia la Russia che l’Ucraina “vogliono una via d’uscita” e che alla popolazione di alcune parti dell’Ucraina andrebbe bene far parte della Russia.

In passato il tycoon si è spesso vantato del fatto che, se venisse eletto, potrebbe negoziare un accordo di pace tra la Russia e l’Ucraina entro 24 ore. Ma non aveva mai specificato pubblicamente come. Trump ha sempre espresso ammirazione per Putin e non ha mai attaccato né messo in discussione il suo Governo dittatoriale. Un mese fa, dopo la morte in carcere dell’oppositore politico Aleksei Navalny, l’ha definito «un uomo molto coraggioso» che «avrebbe potuto stare lontano» dalla Russia, e non ha mai citato il presidente russo, accusato da Joe Biden e da altri leader occidentali, di essere responsabile della sua morte.

La notizia del piano ideato da Trump per porre fine alla guerra era già circolata a novembre a Washington, quando Michael Anton, un tempo collaboratore dell’ex presidente alla Casa Bianca, aveva delineato il piano di Trump a un incontro, parlando della cessione di Crimea e Donbas, della limitazione dell’espansione della Nato e dell’allentamento della crescente dipendenza di Putin dalla Cina. Anton ha poi negato di aver parlato del tycoon.

Secondo Fiona Hill, senior fellow presso la Brookings Institution, già principale consigliera di Trump per la Russia che da allora è emersa come una critica di spicco, ha spiegato che il team di Trump «sta pensando a questo problema in modo molto limitato, cioè che si tratti solo di una questione Ucraina-Russia. La considerano una disputa territoriale, piuttosto che una questione che riguarda l’intero futuro della sicurezza europea e, per estensione, dell’ordine mondiale».

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