Diritti

Ecocidio: perché l’Europa deve fare di più

Sarà una settimana calda per gli attivisti dell’ambiente. La Fondazione Stop Ecocide scende in piazza per chiedere ai governi di perseguire in modo più severo i crimini contro il Pianeta
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20 marzo 2022 Aggiornato alle 20:00

È in arrivo una settimana di mobilitazioni per il Pianeta: cittadini e attivisti di tutta l’Europa si riuniranno per chiedere il riconoscimento dell’ecocidio come reato penale nel diritto europeo. La mobilitazione è iniziata oggi con una marcia in alcune delle più importanti città europee, tra cui Bruxelles, Amsterdam, Madrid e Parigi. Ma nei prossimi giorni sono attesi eventi, conferenze ed esibizioni online e in presenza per far in modo che i leader e le istituzioni dell’Unione Europea riconoscano questo nuovo crimine.

Cosa si intende più precisamente per ecocidio? La definizione proposta nel 2021 da un gruppo di 12 esperti indipendenti, convocato dalla Fondazione Stop Ecocide e su richiesta di un gruppo di parlamentari svedesi, recita: “Gli atti illegali o sconsiderati commessi con la consapevolezza che c’è una sostanziale probabilità che tali atti causino un danno grave e diffuso o a lungo termine all’ambiente”.

Il gruppo di esperti, con l’utilizzo del linguaggio del diritto internazionale, ha voluto rimarcare la necessità di una maggiore protezione ambientale, mettendo da parte la visione antropocentrica presente nelle norme esistenti. La definizione, infatti, propone una prospettiva eco-centrica che pone al centro i danni ambientali e li svincola dalla consueta necessità di dover dimostrare la relazione causa-effetto tra la distruzione del nostro Pianeta e le sue conseguenze negative sull’uomo.

Perché adesso? Anche se con la minaccia di una guerra nucleare in Europa la questione può sembrare di poco valore, questo è il momento giusto perché non possiamo permetterci di sottovalutare il peggioramento del cambiamento climatico a causa delle nostre (in)azioni.

L’Unione Europea sta revisionando la Direttiva sui reati ambientali e le norme penali relative alla protezione della natura. Tuttavia, non vengono ancora né definiti né condannati i crimini ambientali più gravi o - in altre parole - l’ecocidio.

Lo scopo principale della mobilitazione è, quindi, chiedere alle istituzioni europee di fare un passo in più nella giusta direzione: definire, condannare e perseguire i crimini ambientali più gravi.

Questa è una grande occasione per sottolineare le lacune legali. Non bastano le norme esistenti che tendono a tutelare gli interessi economici, ma è necessaria l’introduzione di un reato penale per garantire una effettiva protezione della biodiversità e del clima del nostro Pianeta.

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