Culture

Audiolibri: storie di futuro tra AI, extraterrestri e razzismo

Una riflessione su come se insegnassimo l’amore alle intelligenze artificiali il mondo potrebbe essere migliore. Come capire le forme di vita di altre galassie, partendo dalla conoscenza degli animali del nostro Pianeta. Una raccolta di saggi su razzismo e classismo

“Are you really ready for Black Power?” cantava Gary Byrd negli anni Settanta per scuotere le coscienze. La domanda non è per nulla oziosa: per un vero cambiamento bisogna essere preparati, avere una mente allenata a cambiare paradigmi. Oggi e soprattutto domani il genere umano dovrà essere pronto a confrontarsi con “poteri” o anche solo forme di vita veramente differenti.

Il confronto con la diversità è il tema di tre titoli disponibili sulle piattaforme di streaming dedicate agli audiobook.

Nel primo la brillante scrittrice inglese Jeanette Winterson si cimenta con l’arrivo della singolarità, ovvero del momento in cui un’intelligenza artificiale generale (AGI) supererà la soglia dell’intelligenza umana. Nel secondo invece il docente di Zoologia Arik Kershenbaum propone un interessante sforzo di immaginazione: cosa possiamo sapere delle forme di vita di altre galassie a partire dalle varietà faunistiche? Mentre nel terzo torniamo sulla terra e tra noi “fellow umans” con un grandissimo della letteratura: James Baldwin e la nuova edizione della raccolta di saggi intitolata Nessuno sa il mio nome.

Tre ascolti per essere preparati a vere e proprie rivoluzioni copernicane del pensiero.

12 Bytes. Come siamo arrivati fin qui, dove potremmo finire in futuro di Jeanette Winterson letto da Carlotta Oggioni, Mondadori edizioni, Mondadori audiolibri

In principio furono Mary Shelley e Ada Lovelace: a livello concettuale l’AI è figlia di due madri. La prima ha inventato il mostro di Frankenstein, dando adito all’idea che una cosa inanimata possa avere una propria forma di intelligenza, mentre la seconda è la matematica che ha creato l’algoritmo riconosciuto come il primo programma della storia dell’informatica.

Lo sviluppo dell’intelligenza artificiale generativa è sotto gli occhi di tutt* e l’autrice descrive i prodromi della rivoluzione di cui sarà portatrice.

Abbiamo delle avvisaglie di quel che potrebbe succedere a causa dell’utilizzo smodato di software come gli algoritmi della gig economy, oppure della costante raccolta di dati da parte di social network e piattaforme di servizi web: forse questo è davvero il preludio a un mondo distopico come in Terminator o Matrix. Ma non dobbiamo dimenticare che l’AI è uno strumento e per quanto potente sia abbiamo ancora voce in capitolo sull’uso che ne facciamo.

Gli “esseri” dotati di intelligenza artificiale come animali robot o assistenti vocali (e perfino le sex dolls) potrebbero realmente aiutare le persone sole, anziane o quelle sempre oberate di lavoro, a patto che apprendano la solidarietà con tutti gli altri esseri “viventi”.

La proposta di Winterson è quella di “hackerare” il paradigma cartesiano del cogito ergo sum che ci sta conducendo a un mondo in cui il predominio della tecnologia impoverisce, marginalizza e discrimina e di adottare invece il verso dantesco “l’amor che move il sole e l’altre stelle”. Se insegniamo l’amore alle nuove intelligenze il futuro sarà migliore. Un’AI più governata da donne, più sensibile e inclusiva cambierebbe di segno la rivoluzione che stiamo vivendo.

Guida galattica per naturalisti. Cosa gli animali ci dicono sull’universo di Arik Kershenbaum, letto da Mino Manni, Il Saggiatore edizioni, Audible studios

E se l’intelligenza differente dalla nostra fosse quella aliena? La scoperta, grazie ai telescopi di nuova generazione, di decine di pianeti abitabili, suggerisce che il contatto con altre forme di vita sia dietro l’angolo.

Come prepararsi all’incontro ravvicinato? Con un notevole sforzo di immaginazione e con un divertentissimo gioco della mente, Arik Kershenbaum ci introduce a quello che possiamo sapere degli alieni in base alle leggi naturali che hanno determinato le forme di vita sulla terra. Con molta probabilità anche altrove, nell’universo, gli esseri si muovono, comunicano e si evolvono proprio come gli animali. Non possiamo ancora dire se saranno i proverbiali omini verdi, ma non siamo del tutto privi di strumenti concettuali per immaginare gli extraterrestri.

Questo audiolibro è un pretesto per ripercorrere la biodiversità degli esseri meravigliosi che abitano o hanno abitato il nostro pianeta dai plesiosauri ai delfini, dai primati alle zebre, dalle seppie alle cicogne.

Nessuno sa il mio nome di James Baldwin letto da Alberto Boubakar Malanchino, Fandango libri edizioni, Audible studios

Lo scrittore James Baldwin è sicuramente una delle voci più autorevoli della letteratura americana del Novecento, nel 2016 è stato riportato alla ribalta grazie al documentario di Raoul Peck I’m not your negro, candidato agli Oscar.

I saggi di questa raccolta del 1961, usciti in una nuova edizione per Fandango, (letta in questo contesto per Audible Studios da Alberto Boubakar Malanchino), sono descritti nell’introduzione come “piccoli frammenti del mio diario di bordo privato”.

L’autore si trova alla chiusura di un cerchio, quello che dall’America l’aveva portato a vivere in Francia per molti anni e ritorno. Inizia così a raccontare i ghetti del nord degli Stati Uniti, dove è nato, e poi il sud, che gli è alquanto sconosciuto e dove nessuno sa il suo nome, in un leggiadro tentativo di distinzione tra problemi dell’io e questione razziale. Ma c’è spazio anche per un vivido resoconto del rapporto con altri autori statunitensi come Richard Wright, William Faulkner e Norman Mailer.

Baldwin, grazie al suo punto di vista unico (quello di un grande scrittore afroamericano con mentalità cosmopolita) e a una prosa eccezionale, riesce a rendere chiari il razzismo e il classismo come mai nessuno era riuscito a fare.

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