Ambiente

Inquinamento atmosferico: in Pianura Padana è allerta smog

Alta pressione, inversione termica, particolato e nebbia stanno mettendo in difficoltà il Settentrione. Secondo la climatologa Serena Giacomin, venerdì una perturbazione potrebbe però migliorare le pessime condizioni dell’aria
Una veduta della città di Torino con smog e inquinamento vista dall'alto della Basilica di Superga 
Una veduta della città di Torino con smog e inquinamento vista dall'alto della Basilica di Superga  Credit: ANSA/TINO ROMANO 

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6 febbraio 2024 Aggiornato alle 18:00

Niente di nuovo sotto il sole e tutto estremamente critico almeno fino a…venerdì. Il Nord Italia, in questa prima settimana di febbraio, sta sperimentando condizioni di fortissimo smog, con i valori di Pm10 spesso oltre la soglia anche per settimane a causa di assenza di pioggia, alta pressione e inversione termica.

Le temperature in parte miti a seconda delle zone, e soprattutto l’assenza di precipitazioni importanti, finora hanno creato quelle condizioni che l’inquinatissima Pianura Padana conosce bene e che è tornata a sperimentare con persistenza negli ultimi giorni, tanto da dover allargare blocchi e restrizioni nel tentativo di contenere i livelli elevati di inquinamento.

Purtroppo, oltre alle preoccupazioni per gli elevati livelli di smog, continuano anche quelle legate alla presenza della nebbia, vista l’alta pressione.

Proprio la morsa della nebbia, nelle ultime ore, ha contribuito per esempio a due grandi e gravi incidenti con un totale di tre vittime, uno sulla A21 (64 persone ferite) e uno sulla A22 dove si è verificato un maxi tamponamento con oltre cento veicoli coinvolti.

Una delle aree più colpite, anche a livello di incidenti (come nel Cremonese), continua a essere la Lombardia, regione dove sono recentemente scattate nuove misure estese anche a Lecco, Mantova e Brescia nel tentativo di contrastare l’inquinamento atmosferico. Lombardia che, insieme a Emilia Romagna Piemonte e Veneto, ospita gran parte di quel bacino padano che in questo periodo dell’anno registra fra i peggiori valori europei in termini di particolato.

A inizio mese le aree più critiche, per giorni di sforamento del Pm 10 al di sopra dei 50 microgrammi al metro cubo, risultano essere sempre quelle di Milano, Monza, Bergamo e Brescia.

In queste aree da bollino rosso, a seconda del primo e del secondo livello di restrizioni, e a causa di “settimane di condizioni critiche”, sono previste le misure necessarie per affrontare l’emergenza smog come il divieto di combustione e accensioni di fuochi all’aperto, le limitazioni ai veicoli euro 0 e 1, ma anche a quelli 2,3,4 a gasolio, oppure temperature in casa tenute a un massimo di diciannove gradi o ancora, a livello due, il divieto di usare generatori a legna per il riscaldamento dell’abitazione.

Oltre al particolato legato agli impianti da riscaldamento, ci sono poi le emissioni dovute al traffico e all’industria, così come l’impatto dello spandimento dei liquami in agricoltura (vietato però in determinate zone a dicembre e gennaio). Un mix di fattori che ha favorito l’accumulo di inquinanti a tal punto da far dire ad Arpa Lombardia che, secondo il trend, stiamo andando “peggio rispetto al 2023” ma per fortuna meglio rispetto a valori del 2022 e 2020, tra gli anni peggiori.

L’unica speranza per abbassare i livelli di inquinanti è dunque legata alle condizioni meteo. Per capire se, come e quando la situazione migliorerà, La Svolta ha chiesto un commento alla climatologa Serena Giacomin, fisica dell’Atmosfera e presidente dell’Italian Climate Network.

«Fino a venerdì - spiega Giacomin - regnerà l’alta pressione atmosferica. Poi arriverà la prima perturbazione atlantica del mese di febbraio. Prima di allora la stabilità atmosferica determinerà ancora condizioni di pessima qualità dell’aria. In assenza di ricircolo e inversione termica infatti gli inquinanti tendono ad accumularsi sempre di più, motivo per cui la soglia relativa agli inquinanti in queste settimane è stata spesso superata, con impatti anche sulla salute umana, che come sappiamo possono essere al sistema respiratorio, ma anche oculare o di altro tipo, un po’ come fare un aerosol inquinato».

Da venerdì però la situazione cambierà: «Arriverà questa perturbazione che porterà un netto rinforzo dei venti meridionali: in Pianura padana siamo protetti dalle correnti, ma in ogni caso aumenterà il ricircolo dell’aria. Avremo aria pulitissima? Certo che no, ma almeno dai modelli si osserva un miglioramento, anche perché sono previste precipitazioni. Vento e pioggia potrebbero infatti, in maniera positiva, aiutare a migliorare la qualità dell’aria: questo vale da venerdì sino probabilmente all’inizio della prossima settimana, nella speranza di dare un po’ di respiro anche alla Pianura Padana in difficoltà».

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