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Morbillo, aumentano i casi anche in Italia

Tra gennaio e ottobre 2023 sono stati 30.000 i casi di contagio segnalati da 40 Stati europei. Le cause? Il calo della copertura immunitaria e la ripresa dei viaggi dopo il Covid. La World Health Organization ha lanciato l’allarme
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12 febbraio 2024 Aggiornato alle 10:00

Oltre 30.000 casi di morbillo sono stati segnalati da 40 dei 53 Stati europei tra gennaio e ottobre 2023. Un aumento di oltre 30 volte rispetto ai 941 casi di tutto il 2022. A lanciare l’allarme è la World Health Organization (Who) European Region, l’Agenzia europea dell’Organizzazione mondiale della sanità (Oms), preoccupata per l’accelerazione dell’aumento dei casi negli ultimi mesi.

Nel nostro Paese “si è osservato un aumento negli ultimi quattro mesi dell’anno, con 32 casi segnalati tra settembre e dicembre 2023, rispetto a 3 casi nello stesso periodo del 2022”, spiega una nota dell’Istituto superiore di sanità. Inoltre, nel mese di gennaio 2024, sono stati segnalati 27 casi di morbillo da 7 Regioni. L’età media è 27 anni ma l’incidenza più elevata è stata osservata nei bambini sotto i 5 anni di età. Il 93% dei casi totali era non vaccinato. Il 26% dei casi ha riportato una complicanza.

«La vaccinazione è l’unico modo per proteggere i bambini, per fermare la trasmissione e prevenire un’ulteriore diffusione», ha spiegato Hans Henri P. Kluge, direttore regionale Who Europa. «È fondamentale che tutti i Paesi siano pronti a rilevare rapidamente e rispondere tempestivamente alle epidemie di morbillo, che potrebbero mettere in pericolo i progressi verso l’eliminazione della malattia», ha aggiunto.

Nel 2023, spiega il report, 2 casi su 5 erano tra i bambini da 1 a 4 anni di età, e un caso su 5 era tra gli adulti dai 20 anni in su. Dall’inizio dell’anno, fino a ottobre, sono stati segnalati 20.918 ricoveri e 5 decessi in due Paesi. Come spiegato sul sito Epicentro dell’Istituto superiore di sanità, il morbillo è una malattia infettiva causata da un virus del genere morbillivirus.

È un malattia molto contagiosa, colpisce spesso i bambini tra 1 e 3 anni (viene infatti detta infantile, come la rosolia, la varicella, la pertosse e la parotite) ed è diffuso in tutto il mondo. Il morbillo è una delle più frequenti febbri eruttive, sebbene sia molto meno comune da quando è in uso la vaccinazione con richiamo, che appartiene ai “vaccini vivi attenuati”. Questo vaccino viene somministrato sotto forma di un complesso unico contro il morbillo, la parotite e la rosolia (detto “Mpr”) in due dosi, una prima del 24° mese di vita, con un richiamo verso i 5-6 anni o gli 11-12 anni. In Italia è obbligatorio, come da Piano Nazionale di Prevenzione Vaccinale 2023-2025.

A cosa si deve, dunque, la recrudescenza segnalata dall’Oms in Europa?

In parte è causata dallo “scivolamento” della copertura vaccinale tra il 2020 e il 2022, quando la pandemia di Covid-19 ha rallentato il sistema di immunizzazione: si calcola che oltre 1,8 milioni di bambini europei abbiano perso la vaccinazione in questa finestra temporale, passando dal 96 al 93%.

Il ritorno del turismo internazionale e la ripresa dei viaggi hanno fatto il resto: meno protette dalle mascherine, le comunità sottovaccinate sono ora più esposte al contagio e anche molti Paesi in cui il morbillo era stato dichiarato eliminato come malattia endemica hanno rivisto accendersi dei focolai. Per questo motivo, si legge nella nota, “sono state avviate attività di immunizzazione di routine intensificate e campagne di recupero”.

C’è una soglia di sicurezza che tutti i Paesi europei dovrebbero raggiungere e mantenere: è la copertura superiore al 95% con 2 dosi di vaccino. Nel 2022 in Italia era del 92% per la prima dose e dell’86% per la seconda: un calo dell’1 e del 3% rispetto al 2018.

Lo scorso dicembre anche l’Unicef aveva lanciato un allarme: tra gennaio e il 5 dicembre 2023 sono stati confermati 30.601 casi di morbillo in Europa e Asia centrale, rispetto ai 909 del 2022, con un aumento del 3.266%.

«Non c’è segno più evidente del crollo della copertura vaccinale che un aumento dei casi di morbillo. Una crescita così marcata richiede un’attenzione urgente e misure di salute pubblica per proteggere i bambini da questa malattia pericolosa e mortale» ha dichiarato Regina De Dominicis, Direttrice regionale dell’Unicef per l’Europa e l’Asia centrale.

È il Kazakistan, con 13.254 casi, ad avere il tasso più alto di crescita, seguito da Kirghizistan (3.811 casi). La Romania, che a dicembre aveva annunciato un’epidemia nazionale di morbillo, ha dichiarato 1.855 casi.

L’Unicef ha chiesto ai Paesi coinvolti di “identificare e raggiungere con urgenza tutti i bambini, soprattutto quelli che non hanno ricevuto il vaccino e di rafforzare la domanda per i vaccini, creando fiducia”. È poi necessario “dare priorità ai fondi per i servizi di vaccinazione e di assistenza medica primaria” e “costruire sistemi sanitari resilienti attraverso investimenti nel personale sanitario, nell’innovazione e nella produzione locale”.

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