Diritti

Cosa prevede il Fondo unico per l’inclusione delle persone con disabilità?

Istituito con la Legge di Bilancio 2024, raggruppa finanziamenti già esistenti con l’obiettivo di offrire un supporto più completo e potenziare i servizi di assistenza, il turismo accessibile e non solo
Credit: Ann H
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16 febbraio 2024 Aggiornato alle 06:30

Le Leggi di Bilancio varate negli ultimi anni sono state accomunate dalla tendenza a prevedere l’istituzione di svariati fondi per l’inclusione, l’accessibilità e il sostegno a favore delle persone con disabilità aventi carattere perlopiù settoriale; nel senso che si è trattato di fondi destinati a finanziare una determinata categoria di interventi oppure a beneficio di specifiche tipologie di disabilità, tra loro poco o per nulla coordinati, con conseguente rischio di creare sovrapposizioni tra i fondi, lasciando magari prive di copertura finanziaria alcune tipologie di interventi o di disabilità.

Per cercare di superare questa situazione di frammentarietà, la Legge 30 dicembre 2023, n. 213 (c.d. Legge di Bilancio 2024) ha previsto l’istituzione nello stato di previsione del Ministero dell’Economia e delle Finanze a decorrere dal 1° gennaio 2024 del Fondo unico per l’inclusione delle persone con disabilità che, per l’anno 2024, avrà una dotazione pari a 552.177.454 euro, mentre, a decorrere, dal 2025 una dotazione annua pari a 231.807.485 euro.

Nelle intenzioni del legislatore il neocostituito Fondo Unico sarà destinato a finanziare:

a) il potenziamento dei servizi di assistenza all’autonomia e alla comunicazione per gli alunni con disabilità;

b) la promozione e la realizzazione di infrastrutture, anche digitali, per le politiche di inclusione;

c) il turismo accessibile;

d) l’inclusione lavorativa e sportiva;

e) iniziative dedicate alle persone con disturbi del neuro-sviluppo e dello spettro autistico;

f) interventi finalizzati al riconoscimento del valore sociale ed economico dell’attività di cura non professionale del caregiver familiare;

g) la promozione della piena ed effettiva inclusione sociale delle persone sorde e con ipoacusia;

h) la promozione di iniziative e di progetti di particolare rilevanza nazionale o territoriale realizzati da enti del Terzo Settore.

Le Legge di Bilancio 2024 ha previsto allo stesso tempo la soppressione, sempre a decorrere dal 1° gennaio 2024, del Fondo per l’inclusione delle persone con disabilità, del Fondo per l’assistenza all’autonomia e alla comunicazione degli alunni con disabilità, del Fondo per il sostegno del ruolo di cura e di assistenza del caregiver familiare e del Fondo per l’inclusione delle persone sorde e con ipoacusia, con conseguente trasferimento nel neocostituito Fondo Unico delle risorse finora destinate ai fondi soppressi.

La riorganizzazione non ha invece coinvolto il Fondo per le politiche in favore delle persone con disabilità, il Fondo per le non autosufficienze e il Fondo Dopo di Noi del Ministero del Lavoro e delle politiche sociali, che, quindi, continueranno a essere operativi.

Nel corso dell’anno appena iniziato vedremo se il neocostituito Fondo Unico sarà davvero uno strumento in grado di assicurare una più efficiente programmazione delle politiche a favore delle persone con disabilità, oppure si rivelerà l’ennesimo cambiamento soltanto nominalistico destinato a lasciare presto il posto a qualche nuovo strumento di politica sociale.

Dopotutto l’Italia è pur sempre il Paese immortalato nel Gattopardo in cui “Se vogliamo che tutto rimanga come è, bisogna che tutto cambi”.

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