Futuro

Apple è (quasi) pronta a lanciare la sua intelligenza artificiale generativa

La società di Cupertino starebbe lavorando al lancio del nuovo prodotto, che sarà integrato all’assistente vocale Siri. Ma quanto costerà il ritardo rispetto agli altri player del settore?
Credit: Eugen Kucheruk  

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11 gennaio 2024 Aggiornato alle 13:00

A mercato non si comanda. E così Apple è “costretta” ad abbandonare il suo approccio prudente nei confronti delle grandi novità e avventurarsi nell’emblematico mondo dell’intelligenza artificiale generativa.

E dunque, secondo fonti attendibili del settore, la big tech di Cupertino sarà pronta entro giugno a lanciare la sua nuova tecnologia.

Di recente, infatti, Bloomberg, The Observer e un leaker coreano già noto per aver anticipato mosse importanti di casa Jobs hanno lasciato intendere un imminente lancio dell’intelligenza artificiale generativa da parte di Apple.

L’integrazione con Siri

Ma come si presenterà il nuovo sistema di AI? Secondo le indiscrezioni, la novità dovrebbe essere integrata con Siri, l’assistente vocale presente su tutti i dispositivi Apple, che ammontano a oltre 1 miliardo in tutto il mondo.

La nuova versione di Siri dovrebbe offrire non solo un miglioramento delle capacità di interazione vocale, ma anche la capacità di suggerire testi per email e messaggi, rendendola più intelligente e, per così dire, umanizzata.

Nonostante l’entusiasmo per questa possibile svolta, alcune domande restano irrisolte, e la principale riguarda le tempistiche. Sebbene si preveda che Apple presenterà la sua intelligenza artificiale alla prossima Apple Worldwide Developers Conference, l’effettivo lancio potrebbe avvenire soltanto con il nuovo iOs, presumibilmente insieme ai nuovi iPhone 16, in autunno.

In altri termini, questo significa che la risposta della società di Cupertino alla crescente tendenza dell’intelligenza artificiale generativa arriverà quasi 2 anni dopo l’introduzione di ChatGPT e circa 1 anno e mezzo dopo i servizi di Microsoft, che ha lanciato Copilot a novembre 2022, e Google, che ha introdotto Bard nel maggio 2023, rendendolo disponibile anche in Italia a partire da luglio.

Un ritardo, questo, che, considerando il contesto attuale, potrebbe essere un rischio per Apple: la società si trova in un periodo critico, con la prospettiva di registrare un quinto trimestre consecutivo di vendite in calo.

Nello specifico, a presentare sfide significativa è il mercato cinese, dove, secondo gli analisti di Jefferies, si è registrata una diminuzione del 30% delle vendite di iPhone rispetto all’anno precedente solo nella prima settimana del 2024.

Ma forse potrebbe essere un ritardo giustificato dalle grandi novità in arrivo. Secondo il giornalista di Bloomberg Mark Gurman, la società starebbe conducendo test sul suo modello linguistico Ajax sin dall’inizio del 2023, e starebbe valutando l’opportunità di implementarlo per arricchire alcune funzionalità, come l’autocompletamento e il riassunto automatico nelle sue applicazioni di produttività, Pages e Keynote. Inoltre, Apple starebbe esplorando l’integrazione dell’AI anche in Apple Music, mirando ad automatizzare la creazione di playlist.

Nel complesso, la strada dell’intelligenza artificiale generativa sembra essere un passo obbligato per Apple, anche se il ritardo nell’implementazione della sua tecnologia solleva numerosi interrogativi. La sfida per l’azienda, dunque, sarà stupire il pubblico e dimostrare che il suo approccio più cauto è stato un investimento ponderato, garantendo un prodotto innovativo e competitivo nel panorama dell’AI generativa. Riuscirà Apple a recuperare terreno?

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