Diritti

Sussidi per la disabilità: qual è la situazione nelle Regioni italiane?

A fine 2023 la Lombardia ha tagliato di quasi 200 euro il contributo per i caregiver familiari: le decisione coinvolgere circa 7.000 cittadini non autosufficienti. Come va nel resto del Paese?
Credit: Josh Appel 
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11 gennaio 2024 Aggiornato alle 08:00

Lombardia

Il 28 dicembre 2023, a pochi giorni dalla fine dell’anno, è stato deliberato all’unanimità dalla Giunta regionale della Lombardia il provvedimento n. 1669 che consiste essenzialmente nella diminuzione (da 650 a 400 euro al mese) del sussidio per l’assistenza familiare nei confronti di individui con disabilità serie e molto gravi. Stando all’atto pubblicato e sancito dalla Regione, la quota ridotta del contributo economico verrà poi tramutata in servizi stanziati dagli enti locali territoriali autonomi.

La delibera entrerà in vigore a partire dal 1° giugno e verranno chiamati in causa almeno 7.000 cittadini lombardi considerati non autosufficienti o diversamente abili per alcune patologie psico-fisiche in essere.

Nello specifico, per le persone che risiedono in uno stato vegetativo perenne o sono in vita dopo un’incisione chirurgica della trachea con l’apporto di ossigeno non sufficiente, il contributo verrà ridotto di 200 euro al mese, ovvero da 900 a 700 euro.

Un cambiamento simile si riscontrerà ugualmente a livello scolastico: per le ragazze e i ragazzi che hanno alcune difficoltà nell’interazione sociale con i compagni, riconducibili ai disturbi dello spettro autistico, il sostegno finanziario scenderà da 750 a 400 euro.

Le cifre ridotte, quindi, sono cospicue specialmente se pensiamo alle finalità per la quale la misura è stata approvata. Questi tagli, inoltre, interesseranno anche i caregiver, spesso essenziali nelle famiglie che, quotidianamente, assistono persone con disabilità. Il termine anglosassone si riferisce a “colui che si prende cura”: sono le persone che assistono, a livello familiare o professionale, altre persone con disabilità.

Il caregiver detiene, quindi, una funzione essenziale e ufficiosa di assistenza igienico-sanitaria, cura, dedizione, sostegno e vicinanza affettiva, emotiva. Sempre in Lombardia, verso la fine del 2022, è stato approvato un decreto (Legge Regionale 23/22) che ha destinato 900.000 euro alla figura di caregiver familiare.

È la dimostrazione che disponiamo di una risorsa positiva, essenziale e fondamentale. Tuttavia, sta diventando con il tempo sempre più vulnerabile sotto vari punti di vista nonostante risulti una figura in crescita: 450.000 solo nel 2019 in Italia.

La delibera lombarda approvata durante le festività natalizie ha smosso gli animi di diverse realtà del Terzo Settore, tra cui l’Associazione Italiana Sclerosi Laterale Amiotrofica (Aisla) poiché, purtroppo, in Lombardia, ci sono molti malati di Sla (sono stati registrati più di 20.000 pazienti nei vari centri dislocati su tutto il territorio).

In particolar modo, le società senza scopo di lucro hanno paura che simili scelte possano essere estese, creando una maggiore frattura in un campo che richiederebbe, invece, una maggiore stabilità, oltre che interventi e progetti a favore di una collettività fortemente fragile.

Ma qual è la situazione (o come potrebbero cambiare le cose) nelle altre Regioni d’Italia?

Nord: dopo la Lombardia, il Piemonte

La Regione Piemonte ha realizzato il piano Scelta sociale con cui viene stanziato un buono da 600 euro al mese per il sostentamento di famiglie con anziani o persone con disabilità non autonome.

Centro: Toscana, Marche e Lazio

La Regione Toscana non ha cambiato la sua rotta, avendo stabilito importi uguali al 2023; anche nelle Marche la situazione per il 2024 sembra buona, con un finanziamento complessivo per i Livelli essenziali delle prestazioni sociali (Leps) di 24,9 di euro (di cui 11,2 milioni per gli anziani non autosufficienti e il resto per la disabilità).

Passando al Lazio, la Regione ha messo a disposizione il Buono Servizio di 700 euro mensili a cui possono accedervi tutti coloro che aiutano i propri familiari con disabilità. Il Piano regionale prevede 181 milioni di euro, a cui vengono aggiunti altri 16 milioni di risorse regionali, per tutto il 2024. L’obiettivo principale è mettere al centro la comunità più fragile nel suo insieme.

È previsto anche l’assegno di cura che può variare mensilmente da 500 euro a 800 e il contributo di cura, che varia dai 400 ai 700 euro mensili destinati ai caregiver familiari per una disabilità ad altissimo rischio.

Sud: Campania, Puglia, Calabria, Sardegna

La Regione Campania sembra si stia muovendo nella stessa direzione della Lombardia che, si legge sul sito di Fish “ha tagliato il contributo economico ai familiari di persone con disabilità gravissima (…) Decisioni analoghe a quelle assunte dalla Lombardia stanno per essere vagliate dalla Regione Campania che si sta già muovendo in questa direzione. Ciò potrebbe creare un effetto a catena, creando così ulteriori gravi disservizi alle persone con disabilità, in più aree del Paese”.

La Regione Puglia, invece, ha messo realizzato il Patto di cura 2023-24, un finanziamento mensile di 1.200 euro per un massimo 20 mesi.

Infine, la Regione Calabria e la Regione Autonoma della Sardegna hanno invece avviato interventi mirati soprattutto all’inserimento scolastico e lavorativo di persone senza piena autonomia.

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