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Inquinamento Roma: lanciato l’allarme per i fuochi di Capodanno

L’allerta sta pian piano rientrando, ma secondo l’International Society of Doctors for the Environment la soglia di PM10 è sempre critica; tuttavia, se ne parla solo quando vengono oltrepassati i limiti massimi
Credit: ANSA/ALESSANDRO DI MEO
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4 gennaio 2024 Aggiornato alle 16:00

Una nube grigia di smog ha avvolto Roma nelle prime ore dell’anno, inaugurando il 2024 della Città Eterna. In seguito al “boom” di inquinamento dovuto dai botti di Capodanno, il Comune ha deciso ora di smorzare l’allarme.

L’allerta si è acutizzata proprio in concomitanza alle prime ore dell’anno nuovo. Durante la notte di San Silvestro sono stati sparati petardi e fuochi d’artificio in tutta Italia, nonostante le raccomandazioni e le indicazioni diramate dai municipi, inclusa l’ordinanza di divieto del sindaco Roberto Gualtieri.

Tutto questo ha rimesso sotto i riflettori le criticità legate alle concentrazioni di inquinanti atmosferici e ha portato a un nuovo invito pubblico rivolto alle persone più fragili: restare a casa, evitare lunghe esposizioni all’aperto.

Per provare a contrastare il problema, il Campidoglio inoltre ha suggerito ai cittadini “azioni volontarie” come utilizzare i mezzi pubblici e il servizio di sharing, i veicoli elettrici o a metano, limitare l’uso del riscaldamento, non sostare a motore acceso, usare la bicicletta o andare a piedi.

La percezione del rischio sembrerebbe essere tornata alla normalità, secondo le dichiarazioni dell’Assessorato all’Agricoltura, Ambiente e Ciclo dei Rifiuti guidato da Sabrina Alfonsi: si prospettano, dunque, valori nella norma già in questi primi giorni del 2024 e un deciso miglioramento della qualità dell’aria, che escludono ulteriori ordinanze, restrizioni e limitazioni alla circolazione.

Alcune centraline di rilevamento dell’Arpa Lazio hanno avevano mostrato un picco di PM10 nell’aria proprio il primo gennaio in alcune zone, tra cui Tiburtina. In particolare a Prenestina e Corso Francia in 24 ore si è passati da 76 e 69 mg per metro cubo a 31 e 32. I valori hanno poi registrato un calo continuativo, rientrando nei parametri di legge.

Il 2 gennaio la situazione nella Città Eterna e nella Regione è tornata alla normalità, tranne che nella provincia di Frosinone, dove due dispositivi di monitoraggio hanno continuato a segnalare livelli oltre i limiti.

Nel frattempo, però, risuonano gli avvertimenti diffusi da realtà come la sede capitolina dell’Isde (International Society of Doctors for the Environment). La presidente Laura Reali ha sottolineato che il tema dello smog attira le attenzioni di tutti solamente quando vengono oltrepassati i limiti massimi, ma il vero problema è che le soglie di PM10 rimangono stabilmente a livelli critici. Secondo la presidente, il particolato sottile e il biossido di azoto causati soprattutto dal traffico e dal riscaldamento sono troppo e sempre presenti: insomma l’aria non è buona.

Le notizie sullo smog romano arrivano poco dopo l’incendio scoppiato in un’autorimessa piena di rifiuti nel quartiere di Mezzocammino. I dati di Arpa Lazio rilevano che l’esplosione ha effettivamente generato diossina ma anche in questo caso si spera che con il passare dei giorni non ci siano complicazioni per la salute delle persone.

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