Culture

Intelligenza artificiale e pace: a parlarne è Papa Francesco

Oggi, 1° gennaio 2024, si celebra la Giornata Mondiale della Pace, che nella sua 57° edizione riflette sul futuro dell’AI, indicando il progresso della scienza e della tecnologia come via per la pace
Credit: ANSA/ ALESSANDRO DI MEO
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1 gennaio 2024 Aggiornato alle 07:00

L’anno nuovo si apre con un appuntamento ufficiale: la Giornata Mondiale della Pace, che si celebra appunto oggi. Come annunciato dalla Santa Sede tramite una conferenza stampa avvenuta lo scorso 14 dicembre, questa 57° edizione verterà sul tema “Intelligenza Artificiale e Pace”.

In occasione dell’evento Papa Francesco ha lanciato un messaggio suddiviso in otto capitoli che analizza nel dettaglio il progresso della scienza e della tecnologia come via per la pace, riflettendo allo stesso tempo sul futuro dell’AI, affrontandone anche la dimensione etica che comprende le questioni riguardanti la privacy, il pregiudizio e l’impatto sulla dignità umana. L’analisi del Papa è volta anche a incoraggiare e a affrontare le sfide dell’educazione e dello sviluppo del diritto internazionale.

«Dobbiamo impegnarci affinché l’Intelligenza Artificiale sia al servizio della pace nel mondo, non una minaccia, e riflettere sul suo impatto e sul futuro della famiglia umana. A questo ho dedicato il messaggio per la Giornata Mondiale della Pace», ha fatto sapere il Pontefice dal proprio profilo X evidenziandone il potenziale ma anche i rischi.

Secondo Papa Francesco per giungere a un’analisi completa è infatti necessario partire da alcune domande radicali e non poco urgenti, come a esempio: “Quali saranno le conseguenze a medio e a lungo termine, delle nuove tecnologie digitali? E quale impatto avranno sulla vita degli individui della società, sulla stabilità internazionale e sulla pace?”

Immersi come siamo nell’era digitale, la tecnologia è sempre a portata di click ma la formazione sull’Intelligenza Artificiale è per molti ancora sommaria e il rischio, quindi, è di sottovalutarne i rischi.

“Giustamente ci rallegriamo e siamo riconoscenti per le straordinarie conquiste della scienza e della tecnologia, grazie alle quali si è posto rimedio a innumerevoli mali che affliggevano la vita umana e causavano grandi sofferenze. Allo stesso tempo, i progressi tecnico-scientifici, rendendo possibile l’esercizio di un controllo finora inedito sulla realtà, stanno mettendo nelle mani dell’’uomo una vasta gamma di possibilità, alcune delle quali possono rappresentare un rischio per la sopravvivenza e un pericolo per la casa comune - scrive il Santo Padre nel comunicato ufficiale, sottolineando anche quanto siano necessari una regolamentazione e un monitoraggio che vigilino sullo sviluppo delle tecnologie dell’AI affinché queste siano effettivamente al servizio della famiglia umana e della protezione della nostra Casa Comune. - Se l’intelligenza artificiale fosse utilizzata per promuovere lo sviluppo umano integrale, potrebbe introdurre importanti innovazioni nell’agricoltura, nell’istruzione e nella cultura. Il modo in cui la utilizzazione per includere gli ultimi, cioè i fratelli e le sorelle più deboli e bisognosi, è la misura rivelatrice della nostra umanità”.

In un mondo annichilito dalle guerre, scosso da molteplici paure e devastato da una violenza pericolosamente in aumento, secondo il Papa «non si può sfuggire nemmeno alle gravi questioni etiche legate al settore degli armamenti»; nel contrastare l’insorgere di attacchi terroristici, o interventi volti a destabilizzare istituzioni di governo legittime, infatti, spiega quanto il mondo abbia bisogno che le nuove tecnologie contribuiscano allo sviluppo e al mercato delle armi, promuovendo la follia della guerra.

«Spero che questa riflessione incoraggi a far sì che i progressi nello sviluppo di forme di IA servano, in utlima analisi, la causa della fraternità umana e della pace. Non è responsabilità di pochi, ma dell’intera famiglia umana. La pace, infatti, è il frutto di relazioni che riconoscono e accolgono l’altro nella sua inalienabile dignità, e di cooperazione e impegno nella ricerca dello sviluppo integrale di tutte le persone e di tutti i popoli», conclude.

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