Culture

Non i soliti libri di Natale

Una favola di Zerocalcare sul lato oscuro del Natale; una raccolta di lettere che ogni anno Babbo Natale spedisce a Tolkien; una bizzarra favola ucraina dove irrompe anche il Diavolo

In tv, Natale significa Miracolo sulla 34esima strada, Una poltrona per due e Mamma ho perso l’aereo. Se parliamo di libri, invece, i grandi classici ai quali la nostra mente corre immediatamente sono Canto di Natale di Charles Dickens, Lo schiaccianoci di E. T. A. Hoffmann o Il Grinch (How the Grinch Stole Christmas!), l’indimenticabile racconto per bambini (e bambini cresciuti) del Dr. Seuss.

Dietro i titoli più conosciuti, però, ci sono tantissime altre opere dedicate alla notte più magica dell’anno, da quelli di genere (gli appassionati di gialli adoreranno Il Natale di Poirot di Agatha Christie) a quelli che ci riportano nelle atmosfere di autorǝ che amiamo, come i Racconti di Natale di Louise May Alcott, che già aveva evocato la magia delle feste nel suo capolavoro amato da generazioni, Piccole Donne.

Oggi vogliamo suggerirti 3 libri sul Natale che non sono i soliti libri di Natale, da leggere vicino all’albero aspettando mezzanotte o da impacchettare e donare, se sei tra quelli che amano il brivido dei regali fatti sul rush finale delle lancette che ticchettano il pomeriggio del 24 dicembre.

A Babbo morto. Una storia di Natale, Zerocalcare, Bao Publishing, 80 p., 11€

Qual è la verità che si nasconde dietro al business dei regali di Natale? Cosa si cela dietro l’immagine sorridente del barbuto omone corpulento vestito di rosso, dei suoi folletti e delle sfrecciati Befane in sella alla scopa che dispensano doni per l’Epifania?

Il lato oscuro del Natale ai tempi del consumo e delle disuguaglianze lo racconta con il suo sguardo inconfondibile (anche se in una veste insolita e diversa dalle classiche tavole monocromatiche) Zerocalcare, in una favola atipica e cinica in cui lo sfruttamento dei folletti si unisce alle lotte delle Befane-rider e della loro insolita alleanza con i minatori sardi.

Lettere da Babbo Natale, J. R. R. Tolkien, Bompiani, 192 p., 14€

Dal 1920 al 1943 ogni dicembre a casa Tolkien arriva una lettera dal Polo Nord. Mittente: Babbo Natale. Renne che sparpagliano i regali dappertutto, la Luna spezzata in 4 pezzi, goblin aggressivi e orsi bianchi combinaguai: le missive indirizzate ai figli del celebre scrittore sono altrettanti racconti della magica quotidianità della vita in Lapponia.

Alcune sono nulla più che un saluto, altre lunghi e appassionati resoconti: per ciascuna, il libro mostra la lettera originale, scritta con una calligrafia filiforme e tremolante, con tanto di busta decorata e affrancata. Dalla prima missiva scritta per il figlio maggiore fino all’ultima, dedicata alla piccola Priscilla, Tolkien regala un trionfo di fantasia e magia, capace di evocare la più pura atmosfera natalizia e trasportare chi legge direttamente al Polo Nord.

La notte prima di Natale, Nikolaj Vasil’evič Gogol’, Garzanti, 96 p., 5,90€

Nabokov ha definito questo racconto di Gogol’ pubblicato nel 1832 “qualcosa di ridicolo e di stellare al tempo stesso”. E non potrebbe avere più ragione. Perché questo libriccino, che non arriva alle 100 pagine, racconta una storia in Ucraina durante il regno di Caterina II che si muove tra un’atmosfera magica e incomprensioni bizzarre.

Protagonisti sono un fabbro di nome di Vakula e nientemeno che il diavolo in persona che, arrabbiato con il giovane per aver messo in giro delle “frottole” sui diavoli, vuole impedirgli di coronare il suo sogno d’amore con Oksana. Per farlo, arriverà a rubare persino la luna, facendo piombare il villaggio di Dikan’ka nell’oscurità più nera.

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