Ambiente

Jet privati: un mercato in crescita e sempre più inquinante

Secondo un’indagine realizzata da The Guardian, dal 2022 i più ricchi del Pianeta hanno trascorso l’equivalente di 11 anni in volo, producendo 415.518 tonnellate di gas climalteranti
Credit: Ramon Kagie 
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30 novembre 2023 Aggiornato alle 07:00

L’inquinamento ambientale causato dai jet privati continua a crescere, nonostante le sempre maggiori accuse lanciate dai gruppi ambientalisti contro il settore aereonautico. La testata giornalistica inglese The Guardian ha monitorato i voli delle personalità più famose e ricche dei Paesi avanzati per circa 21 mesi, analizzando i dati pubblici disponibili.

Dall’inizio del 2022 gli aerei di proprietà di 200 amministratori delegati, celebrità, oligarchi e miliardari hanno compiuto 44.739 viaggi, per un totale equivalente di 11 anni di volo. I circa 300 jet hanno rilasciato nell’atmosfera 415.518 tonnellate di gas alteranti, pari alle emissioni di quasi 40.000 cittadini britannici.

La ricerca ha preso in considerazione personalità come l’imprenditore Elon Musk, la rockband The Rolling Stones, la famiglia Murdoch, il personaggio televisivo Kylie Jenner e altre persone rilevanti. Nel dettaglio l’analisi si è basata sui dati di volo del database OpenSky, che hanno evidenziato che circa il 40% dei voli privati non trasporta passeggeri a causa del trasferimento dei jet in diverse parti del mondo, come mezzo di trasporto prestato ad amici, familiari, colleghi di lavoro e/o altri individui.

Alcune celebrità esaminate, come la cantante Taylor Swift, hanno cambiato radicalmente il loro uso dei jet dopo essere finite al centro di continue polemiche e accuse, scendendo da una media di 19 voli al mese a poco più di 2. Il suo portavoce ha affermato che «prima che il tour iniziasse nel marzo del 2023, Taylor ha acquistato più del doppio dei carbon credit necessari per compensare tutti i viaggi del tour». Altri miliardari o personaggi famosi non hanno voluto commentare l’analisi del The Guardian.

Dei jet i più inquinanti sono risultati un aereo Boeing 767 di proprietà della band musicale The Rolling Stones, che ha emesso 5.046 tonnellate di CO2, l’aereo di proprietà del miliardario Lawrence Stroll, che ha effettuato oltre 1500 voli, e 39 jet collegati a 30 oligarchi russi, te cui l’ex leader del gruppo paramilitare Wagner Yevgeny Prigozhin, che sono stati responsabili di 30.701 tonnellate di gas alteranti.

L’insieme dei dati raccolti mostra le profonde disuguaglianze delle emissioni a livello globale, non solo fra le nazioni più ricche e quelle più povere, ma anche all’interno dei singoli Stati, dove la maggioranza della popolazione è responsabile di una quota pro-capite drasticamente inferiore. Fatto testimoniato dal rapporto rapporto Oxfam, che certifica che le emissioni derivanti dai consumi dei miliardari ammontano a migliaia di tonnellate all’anno, con i trasporti che comprendono i jet privati e gli yacht di lusso.

Secondo i dati dell’Iea il 10% più benestante è responsabile delle emissioni di CO2 fino a 40 volte rispetto al 10% più povero.

Nonostante le continue denunce e gli appelli ad abbattere l’inquinamento e le emissioni di CO2, il mercato degli aerei privati cresce senza sosta, con l’attività in Europa che è arrivata al livello più alto dal picco del 2007.

Alcune speranze ora vengono dallo sviluppo dei Sustainable aviation fuel (Saf), che dovrebbero progressivamente soppiantare i combustibili più inquinanti riducendo le emissioni del 65% entro il 2050.

Nel frattempo alcune città ed enti hanno deciso di procedere direttamente con i divieti di volo per questo tipo di jet, come l’aeroporto olandese di Amsterdam-Schiphol che ha introdotto il divieto dal 2025.

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