Ambiente

Splash! Confezioni cibi animali, antiparassitari, accessori: dove si buttano?

Ci sono materiali e prodotti davanti ai quali la raccolta differenziata a volte sembra una lotteria. Ecco la rubrica per non sbagliare bidone
Tempo di lettura 4 min lettura
7 novembre 2023 Aggiornato alle 17:00

L’insegnamento della raccolta differenziata nelle scuole dovrebbe essere una materia obbligatoria.

“A cosa serve, il suo significato e i suoi simboli” potrebbe essere il titolo della prima lezione, a cui tutti gli studenti italiani dovrebbero assistere. Gli allievi dovrebbero imparare come dividere i rifiuti nei contenitori e le regole per farlo in modo corretto, oltre al funzionamento di riciclo e smaltimento. D’altra parte, i Comuni potrebbero tenere corsi ad hoc, visto che le indicazioni variano in base alla località.

In fondo siamo tutti studenti e apprendisti della vita, pieni di dubbi, confusi e sempre di fretta. Soprattutto quando si parla di differenziare. Dove si butta questo? E quello? Si tramandano leggende di persone sopraffatte dall’incertezza davanti ai cassonetti tra plastica, vetro, carta, umido e indifferenziata. E i rifiuti ingombranti? Ah, già.

Scherzi a parte, qui si fa sul serio. Se ti è capitato di restare di fronte a un bidone insicuro ed esitante sul da farsi con un oggetto in mano, per qualche istante o per ore, sei nel posto giusto. Questa rubrica - in collaborazione con Junker App, piattaforma specializzata nella raccolta differenziata in Italia - cerca di dissipare la nebbia della raccolta differenziata che avvolge alcuni oggetti e materiali, per evitare errori e fare “Splash” nel contenitore giusto.

Le confezioni dei cibi per animali

In questi giorni di maltempo, forti piogge e esondazioni se la sono vista brutta anche i nostri amici animali. Tra le vittime dell’alluvione a Prato, Campi Bisenzio e nel pistoiese ci sono amici a quattro zampe domestici, esemplari selvatici e anche animali da allevamento. I volontari della Lav - Lega Anti Vivisezione - sono intervenuti con squadre di emergenza per soccorrerli nell’acqua alta, metterli in salvo con le ambulanze veterinarie e curarli.

D’altra parte, secondo gli ultimi dati Assalco, in Italia abbiamo 65 milioni di animali domestici: i gatti sono oltre 10 milioni e i cani 8, ma al primo posto ci sono quasi 30 milioni di pesci. Intanto il mercato degli alimenti cresce, con una nuova attenzione alla sostenibilità. Ecco dunque una puntata di “Splash!” tutta riservata agli animali.

Per quanto concerne i cibi, occorre fare attenzione alle confezioni. Lattine, scatolette e vaschette possono essere in alluminio o in acciaio: in ogni caso sono riciclabili al 100% e all’infinito.

Differenziarle è facile perché basta conferirle insieme agli altri imballaggi metallici e non è necessario lavarle o togliere le etichette. I sacchetti e le buste sono solitamente in plastica, in poliaccoppiato a prevalenza plastica o più raramente a prevalenza carta e vanno conferiti di conseguenza.

Nel frattempo, le leggi europee esistenti non proteggono adeguatamente gli esemplari sfruttati dall’industria alimentare. Il tema è caro non solo alle organizzazioni ma anche ai cittadini dei Paesi membri, nell’89% dei casi. Il messaggio è chiaro: la Commissione Ue deve occuparsi degli animali allevati.

Gli antiparassitari

Come ricorda spesso l’Associazione nazionale medici veterinari italiani (Anmvi), i trattamenti antiparassitari sugli animali da compagnia vanno fatti periodicamente e con costanza.

Questi articoli si acquistano facilmente nelle farmacie o nei punti vendita specializzati e sono importanti perché contribuiscono a prevenire o a eliminare i parassiti come zecche, pulci, pidocchi e acari, che possono infestare i nostri animali domestici.

Questi prodotti si trovano in diversi formati, dalle pipette spot-on a spray e shampoo, fino a collari ad hoc.

Ma dove si gettano? Le confezioni di antiparassitari vanno differenziate come normali imballi: la carta va nella carta e la plastica nella plastica. I collari invece vanno nel secco residuo indifferenziato.

Gli accessori

Basta entrare in un qualsiasi negozio dedicato a cani e gatti, per accorgersi che il mondo degli accessori pensati per loro è davvero sterminato, quasi infinito quanto quello dei bambini e dei neonati.

E quindi come bisogna smaltire guinzagli, pettorine e oggetti simili? Normalmente vanno nel secco residuo. Infine meritano un capitolo a parte le lettiere dei mici, che “Splash!” ha già trattato approfonditamente.

A proposito del mondo dei felini, non sono tempi facili neanche per loro. La Scozia ha un piano per salvare il gatto selvatico: 19 esemplari sono stati rilasciati nelle foreste di Cairngorm Mountains per scongiurarne l’estinzione e gli scienziati si dichiarano fiduciosi.

Dal canto suo l’Australia da decenni approva provvedimenti contro i mici, rei di distruggere la fauna autoctona, tra mattanze, coprifuochi notturni e robot pensati per avvelenarli.

Leggi anche
Riciclo
di Francesco Carrubba 4 min lettura
Rifiuti
di Francesco Carrubba 4 min lettura