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Spogliate dei diritti, del lavoro e non solo. Le assistenti di volo di Alitalia hanno protestato questa mattina davanti al Campidoglio, a Roma: decine di lavoratrici vestite con la divisa, piano piano si sono spogliate e sono rimaste in sottoveste per esprimere il loro dissenso alla nuova ITA, che per le nuove assunzioni discrimina le donne con figli.

“Nude e scalze ci esponiamo affinché qualcuno parli di noi, come donne, come madri, come lavoratrici, come cittadine”, si sfoga Cristina De Angelis, ex Alitalia

Il motivo della protesta silenziosa, la situazione lavorativa dei dipendenti dell’ex compagnia di bandiera Alitalia, sostituita da ITA, e la discontinuità tra il numero e le condizioni contrattuali dei lavoratori.

Italia Trasporto Aereo, partita il 15 ottobre 2021, ha assunto 2.800 lavoratori a chiamata sostenendo che circa il 75% provengano dai 10.500 dipendenti Alitalia. Gli esuberi sarebbero invece 8mila. Per i neo assunti, applicato un regolamento aziendale con salari e riposi dimezzati. Abbattimento del 35% per un assistente di volo da Alitalia a ITA con un’attività media di 60 ore di volo. Poche le donne con bambini al di sotto dei 12 anni assunte, discriminate quelle con figli disabili.

“Al governo chiediamo rispetto di quanto stabilito dalla normativa nazionale ed europea circa la tutela sociale dei lavoratori - racconta Cristina De Angelis, ex dipendente Alitalia presente oggi al flashmob - mentre a Ita, 100% azienda statale, chiediamo di agire nel rispetto di tali norme. Non sono pensabili nè l’atteggiamento assunto dal presidente Altavilla nè accettabili le sue dichiarazioni che offendono i lavoratori posti in Cigs senza possibilità di replica”.

L’ex dipendente Alitalia spiega come le donne Alitalia con il flashmob abbiano rappresentato come si sentano “spogliate” di ogni diritto e tutela e abbiano denunciato come in questo siano state lasciate sole, da tutti: Governo, istituzioni e organi di stampa.

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