Ambiente

Il Cite approva la Nuova Strategia Nazionale per lo Sviluppo Sostenibile

L’iniziativa, che ha ricevuto l’ok dal Comitato Interministeriale per la Transizione Ecologica, rappresenta per l’Italia un importante passo avanti nell’attuazione dell’Agenda 2030
Credit: dpa/picture alliance
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22 settembre 2023 Aggiornato alle 18:00

Il Comitato Interministeriale per la Transizione Ecologica (Cite) ha recentemente approvato una significativa revisione della Strategia Nazionale per lo Sviluppo Sostenibile, un passo cruciale nell’impegno dell’Italia verso l’Agenda 2030 dell’Onu.

Questa importante iniziativa, inizialmente adottata nel 2017, rappresenta un chiaro segnale del forte impegno del Paese verso la sostenibilità non solo ambientale, ma anche economica e sociale.

«La nostra strategia si caratterizza per un approccio concreto e molto partecipativo, per unire tutti fi fronte a obiettivi comuni – spiega Gilberto Pichetto Fratin, ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica – Le grandi questioni climatiche hanno un riflesso evidente sull’ambiente, ma sono strettamente collegate anche a temi quali crescita economica e l’esasperazione delle diseguaglianze sociali».

Ma vediamo più da vicino questo programma. La Strategia Nazionale per lo Sviluppo Sostenibile, riconducibile alle “cinque P” – Persone, Pianeta, Prosperità, Pace e Partnership – si propone di collegare in modo trasversale le dinamiche economiche, le questioni sociali e la qualità ambientale.

Questi pilastri fondamentali guidano il percorso verso il raggiungimento dei 17 obiettivi dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite, e le 15 scelte strategiche delineate in questa revisione coprono una vasta gamma di ambiti d’azione, tra cui la gestione sostenibile delle risorse naturali, la riduzione delle emissioni climalternati, la promozione di un benessere economico sostenibile e il contrasto alla povertà.

«Questa strategia – conclude il ministro – non è un libro delle buone intenzioni, ma un quadro strategico di azione per portare avanti le tre dimensioni della sostenibilità, ambientale, sociale ed economica, che deve mettere in coerenza tutti i livelli amministrativi, con la spinta propositiva della società».

Per rendere più concreto e misurabile questo percorso, la nuova Strategia introduce i “valori obiettivo”, che vengono monitorati annualmente attraverso una serie di indicatori. In totale, sono stati definiti 55 indicatori di primo livello, che costituiscono un nucleo comune per tutte le amministrazioni centrali e territoriali.

Inoltre, sono stati elaborati altri 190 indicatori di secondo livello per assicurare un monitoraggio completo degli obiettivi stabiliti: questo approccio dettagliato consente di associare ogni indicatore a obiettivi specifici da raggiungere, creando un quadro strategico e di finanziamento solido.

Una delle innovazioni più significative della nuova strategia è sicuramente la messa in luce di 3 “vettori di sostenibilità”: la coerenza, la cultura e la partecipazione per lo sviluppo sostenibile. In quest’ottica, si riconosce il ruolo chiave dei territori e della governance multilivello, l’importanza delle attività di valutazione e monitoraggio, l’educazione, la formazione e la comunicazione, nonché le collaborazioni e i partenariati.

Dunque l’Italia, mentre si trova a metà strada verso il raggiungimento degli obiettivi dell’Agenda 2030, sta adottando una strategia aggiornata e connessa a quelle delle singole Regioni, Province autonomo e Città metropolitane. Questa sincronizzazione tra livelli di governo contribuirà a massimizzare l’efficacia delle azioni e a promuovere una sostenibilità diffusa su tutto il territorio nazionale.

Per dare vita a questa strategia ambiziosa, realizzata e guidata dal Mase e dal Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, il Cipess – Comitato Interministeriale per la Programmazione Economica e la Spesa Pubblica ha stanziato per l’annualità 2023/2024 17 milioni di euro. Un finanziamento sicuramente importante, ma dal quale può dipendere il futuro del nostro Paese.

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