Economia

Recession-core: come le tendenze musicali e la moda riflettono l’andamento economico

Il ritorno della semplicità e sobrietà sulle passerelle e non solo rispecchia le dinamiche economiche e sociali di oggi, prevedendo l’inizio di una nuova recessione
Credit: Monstera Production
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24 settembre 2023 Aggiornato alle 20:00

I colori terrosi, caldi e neutri del Cottage-core sono ormai un lontano ricordo. La subcultura Gen-Z spopolata nel corso del 2020 – ormai due ere geologiche fa per l’orologio del web - che celebrava una vita rurale idealizzata, fatta di mobili e accessori rustici, vestiti in lino e tazze da tè vintage ha lasciato lo spazio al Recession-core.

Se il Cottage-core ha rappresentato una risposta alle limitazioni imposte dal lockdown, i tagli semplici e l’assenza dei loghi del Recession-core rispondono alle dinamiche imposte da una possibile congiuntura economica.

La sparizione dei gioielli dalle passerelle e dai red carpet non è passata inosservata: è il ritorno del minimalismo, dei toni tenui, delle plain t-shirt e della dualità del working-casual. Termini come quiet-luxury, old money aesthetic sembrano aver soppiantato le ricerche sugli stravaganti abbinamenti Y2K.

Solo un anno fa, il 72% degli economisti della National Association of Business Economics prevedeva che la prossima recessione statunitense sarebbe iniziata entro la metà del 2023. Come riportato dalla CNN, il Ceo di Bank of America Brian Moynihan, ha invece affermato che l’economia statunitense entrerà in recessione all’inizio del 2024. Allo stesso modo, gli economisti di Vanguard, nelle loro previsioni di metà anno, hanno sottolineato un’alta probabilità di recessione per il 2024.

Secondo la definizione elaborata negli anni ‘70 dall’economista americano Julius Shiskin, si parla di recessione quando il prodotto interno lordo di un Paese, il valore della produzione di beni e servizi finali, diminuisce per due trimestri consecutivi. Eppure, fare previsioni sulla situazione economica non è così semplice.

Per questo motivo, l’abbigliamento, e le tendenze musicali sono spesso stati elementi di analisi in periodi di difficoltà economica. Un esempio è la celebre teoria della gonna, o Hemline index, tradotto indice dell’orlo, che suggerisce come la lunghezza delle gonne si accorci durante i periodi di congiuntura favorevole, così come avvenne negli anni ‘60, durante il boom economico, mentre tende ad allungarsi durante i periodi di congiuntura sfavorevole, come avvenne dopo il crollo di Wall Street del 1929.

In modo analogo, si fa riferimento allo Stripper Index quando le spogliarelliste, e che dipendono principalmente dalle mance in contanti, osservano una marcata diminuzione dei loro guadagni per un prolungato periodo di tempo, segnalando così una situazione di preoccupazione.

Lo shock della crisi del 2008 si è riflesso anche nella moda. Se da un lato i primi anni 2000 sono stati un’epoca caratterizzata da colori sgargianti e da un aggressivo layering massimalista, il crollo di Lehmann Brothers ha riportato in auge la semplicità. Non a caso, durante l’apice della crisi, i colori come il nero, il grigio, il blu e il bianco hanno dominato le passerelle.

Poi ci sono state le canzonette, cardine dell’estraniamento di una realtà di disagio e incertezza. Secondo lo studio del Journal of Cultural Economics, la musica preferita dalla società è influenzata non solo dalla disoccupazione, ma anche dall’inflazione, dai prezzi del mercato azionario e dai tassi di interesse. Quando il tasso di disoccupazione aumenta, il benessere della società diminuisce e le preferenze musicali si modificano. In queste situazioni, le persone sono inclini a consumare canzoni allegre e testi positivi anziché negativi.

Come sottolineato anche da Vox, proprio durante il 2008, quando Stati Uniti perdevano più di mezzo milione di posti di lavoro al mese, le hit di Flo Rida, dei The Black Eyed Peas e di Lady Gaga si trovavano ai vertici delle classifiche. Una classifica simile, in termini di energia, a quella presente durante l’inverno del malcontento del 1979 nel Regno Unito, durante i diffusi scioperi dei sindacati del settore pubblico per ottenere aumenti salariali. Lo sciopero corrispose infatti all’uscita internazionale dell’album Voulez-Vous degli Abba e Bad Girls di Donna Summer.

Un pattern che secondo molti osservatori è possibile ritrovare anche oggi, nel ritorno del pop-dance e nei toni spensierati dell’ultimo singolo di Olivia Rodrigo Bad Idea.

In tempi di crisi economica, non è saggio ostentare la propria ricchezza, poiché il pubblico sta diventando sempre più critico nei confronti delle celebrità e del denaro. Infatti, in un periodo di crisi del costo della vita, quando tutti i fattori economici sembrano giocare a sfavore della gente comune, l’ultima cosa che si vuole vedere sono tendenze di moda irraggiungibili e stravaganti.

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