Diritti

Irlanda del Nord: il 98% delle donne ha subito violenze o abusi

Il rapporto Every Voice Matters! Violence Against Women in Northern Ireland evidenzia come a 1 ragazza su 2 sia successo prima degli 11 anni. E la Queen’s University aggiunge: la percentuale sale al 73% tra i 12 e i 17
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Costanza Giannelli
Costanza Giannelli giornalista
Tempo di lettura 5 min lettura
13 settembre 2023 Aggiornato alle 17:00

Solo 2 donne su 100 in Irlanda del Nord non hanno mai subito abusi. Sono gli sconvolgenti risultati di un rapporto dedicato alla violenza contro le donne, secondo cui quasi l’98% delle intervistate ha subito almeno una forma di violenza o abuso nel corso della propria vita.

Every Voice Matters! Violence Against Women in Northern Ireland, condotto dalla dottoressa Susan Lagdon della Ulster University, ha rilevato anche come il 7 donne su 10 tra quelle intervistate avessero sperimentato la violenza negli ultimi 12 mesi. Non solo: la metà ha subito almeno una forma di violenza o abuso prima degli 11 anni e, sebbene le peggiori esperienze di violenza sia stata commessa più comunemente da un estraneo (29%), spesso l’autore del reato era conosciuto dalla vittima (partner romantico 23%; amico o conoscente 19%) e si è verificato nella propria casa (26%).

Solo un terzo (33%) delle partecipanti, però, si è sentito in grado di parlare o denunciare la violenza: la vergogna e l’imbarazzo sono risultati essere il principale ostacolo alla denuncia.

«I risultati della ricerca dimostrano la natura estesa della violenza contro le donne e le ragazze che vivono nell’Irlanda del Nord poiché sono esposte a una varietà di comportamenti dannosi dall’infanzia fino all’età adulta, con implicazioni per la loro salute mentale e il funzionamento sociale - ha spiegato Lagdon - Le prove di questo rapporto e di molti altri dimostrano che dobbiamo rispondere ora, abbiamo il dovere di garantire che questo problema non rimanga più a porte chiuse né un punto ricorrente nell’agenda per il cambiamento».

Il report, commissionato dall’Executive Office, è stato diffuso assieme a un secondo rapporto (anch’esso richiesto dall’Ufficio del Primo Ministro) dal titolo It’s Just What Happens: Girls’ and Young Women’s Views and Experiences of Violence in Northern Ireland. Condotto dalla Queen’s University di Belfast, ha rivelato che il 73% delle ragazze di età compresa tra 12 e 17 anni ha riferito di aver subito almeno una forma di violenza nella propria vita.

Il rapporto ha rilevato non solo la natura persistente della “violenza quotidiana”, mostrando come quasi tutte le intervistate abbiano ricevuto fischi e molestie in strada già dall’età di 10-11 anni, ma come le ragazze considerino una parte normale della loro vita online ricevere frequentemente messaggi non richiesti e immagini sessuali, fin dalla giovane età.

Paura di non essere credute, paura di peggiorare la situazione, sensazione che il fatto non fosse abbastanza grave da parlarne: ecco i 3 più grandi ostacoli per chi denuncia le molestie.

La conoscenza della violenza contro le donne e le giovani è stata identificata dai partecipanti come un passo importante nella prevenzione. Ciò dovrebbe avvenire per i ragazzi e le ragazze, nelle famiglie, nelle scuole e nell’offerta giovanile. Eppure, non è così.

Le ragazze che hanno partecipato alla ricerca «hanno riferito di uno scarso apprendimento formale sulla violenza a scuola. Ciò, insieme a potenti messaggi sociali di colpa e responsabilità, influisce sulla capacità delle ragazze di riconoscere la violenza e sulla loro volontà di rivelare esperienze personali. Le ragazze imparano che devono “mantenersi al sicuro”, rimuovendo così la responsabilità della violenza da parte di ragazzi e uomini. […] Le partecipanti alla ricerca hanno tuttavia voluto sottolineare che incolpare ragazzi e uomini non era utile. Piuttosto era necessaria un’istruzione precoce, inclusiva e significativa. Hanno sottolineato la necessità di sostenere i ragazzi e i giovani nel riconoscere l’impatto dei loro atteggiamenti e comportamenti e di disturbare gli atteggiamenti negativi nei confronti delle donne a un livello sociale più ampio», ha spiegato la dottoressa Siobhán McAlister, una delle autrici della ricerca.

I 2 rapporti sono stati commissionati per ottenere dati affidabili e aumentare la comprensione del fenomeno della violenza contro donne e ragazze ed elaborare lo Strategic Framework to End Violence Against Women and Girls & Foundational Action Plan, un piano settennale che al momento è in fase di consultazione fino al 3 ottobre 2023.

«Questi rapporti mettono in luce la natura estesa della violenza contro donne e ragazze e mostrano che troppe vite sono state rovinate - ha detto il capo della funzione pubblica Jayne Brady durante l’evento di lancio dei report - Ricordano a tutti noi che la violenza, i danni e gli abusi inflitti a donne e ragazze hanno ripercussioni di vasta portata, compreso un impatto significativo sui nostri uomini e ragazzi, e che tutti noi abbiamo un ruolo da svolgere nel realizzare il cambiamento necessario per migliorare la vita delle donne e delle ragazze nelle nostre comunità, nei nostri luoghi di lavoro, nei nostri club sportivi, nelle scuole, nelle università, nelle nostre strade e nelle nostre case».

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