Ambiente

In Kenya si sfrutta il sole due volte

Vicino a Nairobi, un nuovo progetto agrifotovoltaico prevede l’installazione di 180 pannelli solari da 345 watt. Obiettivo: utilizzare l’ombra per le coltivazioni e fornire energia in zone con risorse limitate
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24 febbraio 2022 Aggiornato alle 20:30

Si può sfruttare il sole due volte? Si, con un po’ di ingegno e tanta innovazione, trasformando in risorsa ciò che a volte è un problema.

In Africa, un continente che paga duramente gli effetti della crisi climatica nonostante le sue emissioni siano soltanto il 3% a livello mondiale, c’è un enorme problema di siccità. Parallelamente, però, c’è il sole è quasi sempre garantito: per questo motivo, alcuni ricercatori stanno puntando sempre di più sull’agrivoltaico e un sistema di pannelli solari che da una parte fornisce energia e dall’altra ombra per poter coltivare in un terreno che mantiene l’umidità.

In alcune fattorie del Kenya i ricercatori dell’Università di Sheffield, insieme a World Agroforestry e il Latia Agripreneurship Institute stanno sperimentando questi sistemi.

Nella zona semiarida di Kajiado, a 90 minuti da Nairobi, questa settimana lanceranno ufficialmente il progetto: 180 pannelli solari da 345 watt permetteranno alla comunità di avere da una parte energia e dall’altra ombra per coltivare per esempio cavoli e altre verdure, come le melanzane, oppure il mais che sotto i pannelli è cresciuto più alto e sano.

Judy Wairimu, agronoma del Latia Agriprenuer Institute, spiega che lo scopo era vedere come si sarebbero comportate le colture se coltivate sotto questi pannelli e allo stesso tempo raddoppiare la produzione dello stesso pezzo di terra per generare energia e produrre cibo in questa zona con risorse limitate.

Potenzialmente, una struttura del genere potrebbe essere poi replicata in diverse zone dell’Africa orientale che ben si adattano a ospitare impianti agrivoltaici ma dove il 73% della popolazione non ha accesso all’elettricità.

Rispetto ai classici pannelli, secondo gli esperti l’agrivoltaico ha i vantaggi aggiuntivi di migliorare la sicurezza alimentare e idrica e rafforzare la resilienza delle persone alla crisi climatica, fornendo elettricità a basse emissioni di carbonio. I pannelli usati garantiscono ombra, una minore perdita di acqua nel suolo e mitigano sia le temperature che i danni dei raggi UV.

I vantaggi per le comunità locali sono importanti, a partire dall’impatto sul reddito famigliare. In zone remote per esempio spesso le donne sono costrette ad acquistare biglietti da 2,50 euro per raggiungere un mercato dove acquistare le verdure: tramite i nuovi impianti, in grado di fornire sufficienti prodotti vegetali, questo non sarebbe più necessario.

Ci sono ancora limiti, comunque, che non consentono ai primi progetti di essere totalmente efficienti, ma gli esperti ci stanno lavorando con lo scopo di implementare le coltivazioni, convinti che proprio il progetto chiamato Harvesting the Sun twice (raccogliere il sole due volte) sarà una chiave per il sostentamento africano.