Diritti

Gli Italiani Invisibili esistono (e non sono supereroi)

Vivono in Italia, hanno amici e s’innamorano. Ma ogni giorno fanno il triplo salto mortale per ottenere anche le cose più semplici: viaggiare, studiare e lavorare. Gli Italiani Invisibili non hanno quella che i grandi chiamano la “cittadinanza”. Non pensate anche voi, cari bambini, che nel nostro Paese ci sia posto per tutti?
Credit: Illustrazione di Vittoria Cipriani
Tempo di lettura 4 min lettura
19 febbraio 2022 Aggiornato alle 08:00

Lo sapevi? Nel nostro Paese vivono 1 milione e mezzo di Italiani Invisibili. Non combattono i cattivi ma hanno un superpotere: il triplo salto mortale, che devono fare ogni giorno per ottenere anche le cose più semplici. Per viaggiare, studiare e lavorare, devono fare capriole, equilibrismi e altre peripezie. Gli Italiani Invisibili sono come me e te: vivono in Italia da sempre o quasi, si danno da fare, hanno amici e s’innamorano.

Però, a un certo punto nella loro storia c’è stato un grande viaggio, un viaggio che li ha portati in Italia. Questo viaggio si chiama migrazione: vuol dire lasciare un Paese e andare a vivere in un altro Paese. Gli Italiani Invisibili o i loro genitori hanno lasciato un Paese e sono arrivati in Italia. Sono diventati italiani, e non perché vivono in Italia ma perché fanno vivere l’Italia. Un Paese senza le persone è solo una scatola vuota. Ma se viene riempito con le idee, le emozioni e le avventure di chi ci abita, diventa come il cappello di un mago: salta fuori la magia.

Gli Italiani Invisibili però non hanno quella che i grandi chiamano “cittadinanza”: non hanno la carta d’identità, non possono fare cose bellissime e importantissime come votare, dire la loro, viaggiare a cuor leggero, seguire i loro sogni. Tu non lo sai e anche tanti adulti non se ne rendono conto perché sono fortunelli, ma la vita senza la cittadinanza è difficile come un percorso a ostacoli e noiosa come un lunedì di scuola.

Gli Italiani Invisibili non hanno la cittadinanza perché la legge italiana è vecchiotta, cocciuta e sempre in ritardo (come certi nonni!). Per diventare italiani sui documenti è difficilissimo: bisogna essere veloci come Speedy Gonzales per fare la domanda al momento giusto, sennò è troppo tardi. Nessuno risponde mai al telefono quando serve. Bisogna essere pure un po’ ricchi, e questa è la più grande ingiustizia.

Tu e io, infatti, quando siamo usciti dalla pancia della nostra mamma (italiana) non avevamo mica il portamonete, però siamo nati italiani comunque. E pensa a tutte le mamme che durante la pandemia hanno smesso di lavorare per occuparsi dei bambini: loro non guadagnano più ma i documenti non li perdono mica. Allora perché un Italiano Invisibile dovrebbe essere pure ricco? Non basta che sappia fare il triplo salto mortale?

Ci sono tanti Italiani Invisibili che stanno cercando di convincere i politici - che sono le persone che fanno le leggi - a riscrivere la legge per ottenere la cittadinanza. Se nasci in Italia, dovresti poter essere italiano. Se studi in Italia, dovresti poter essere italiano. Se lavori in Italia, dovresti poter essere italiano. E, per carità, basta salti mortali o qualcuno finirà per farsi male.

I grandi che fanno le leggi devono capire che l’Italia è cambiata ma non è un’altra persona. Anche tu non sei più uguale a com’eri l’anno scorso: hai imparato cose nuove, hai messo su qualche centimetro, ma sei sempre tu, mica sei stato rimpiazzato mentre dormivi. Per l’Italia è lo stesso: il Paese di oggi non è l’Italia che hanno conosciuto i nostri nonni, e l’Italia dei nostri nonni non assomiglia all’Italia dei loro nonni. L’Italia cresce come un albero bellissimo, pieno di radici e rami che s’intrecciano, pieno di fiori e di frutti e di uccelli che ci fanno il nido. E anche se l’Italia non cresce in grandezza come fai tu, dai retta a me: c’è posto per tutti.

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