McDonald’s: Bbc denuncia molestie sessuali sui dipendenti

Per 5 mesi i giornalisti della Bbc hanno parlato con più di 100 dipendenti di McDonald’s per ascoltare le loro esperienze lavorative in una delle catene di fast food più famose al mondo: 31 intervistati hanno parlato di aggressioni sessuali, 78 di molestie sessuali, 18 di episodi di razzismo e 6 di omofobia. I loro racconti, relativi ai punti vendita del Regno Unito, hanno rivelato un ambiente tossico caratterizzato da aggressioni sessuali, molestie, razzismo e bullismo.
Alcuni degli intervistati, anche di 16 e 17 anni, hanno raccontato di subire abitualmente palpeggiamenti e molestie: l’impiegata di una contea nel nord-ovest dell’Inghilterra ha raccontato di aver ricevuto insulti razzisti da un collega più anziano, che le avrebbe anche chiesto di mostrarle i genitali; un’ex lavoratrice 17enne avrebbe ricevuto immagini sessualmente esplicite da un capoturno, e il direttore di un punto vendita l’avrebbe soffocata e poi le avrebbe toccato il sedere; un manager avrebbe chiesto a un dipendente di compiere atti sessuali in cambio di vaporizzatori; una ragazza avrebbe ricevuto insulti antisemiti, un’altra, originaria dell’India, sarebbe stata imitata dai colleghi. E si tratta solo di alcune storie.
McDonald’s ha dichiarato di aver “fallito”, si è “profondamente scusata” e ha aggiunto che tutti i dipendenti meritano di lavorare in un contesto sicuro, rispettoso e inclusivo. L’ente britannico per la tutela dell’uguaglianza, l’Equality and Human Rights Commission, ha dichiarato di essere “preoccupato” per le scoperte della Bbc, che esaminerà “da vicino nel contesto del nostro attuale accordo legale con McDonald’s per affrontare le molestie sessuali del personale nei suoi ristoranti”.
La Commissione si riferisce al documento firmato l’8 febbraio 2023 da McDonald’s Restaurants Limited in risposta alle preoccupazioni relative alla gestione delle denunce di molestie sessuali presentate dal personale nei suoi ristoranti nel Regno Unito. Le prime accuse risalgono a 5 anni fa, quando il sindacato dei lavoratori Bakers, Food and Allied Workers Union affermava di aver ricevuto 1.000 denunce. All’epoca queste denunce furono riportate pochissimo, forse perché alcuni casi vennero risolti con clausole di riservatezza.
Questo trattato prevedeva che l’azienda si impegnasse, tra le altre cose, a “comunicare un approccio di tolleranza zero alle molestie sessuali, condurre un sondaggio anonimo tra i lavoratori sulla sicurezza sul lavoro, migliorare le politiche e le procedure per prevenire le molestie sessuali, migliorare le risposte ai reclami”.
L’emittente britannica ha iniziato a indagare relativamente alle condizioni di lavoro di McDonalds’s proprio a partire dalla firma di questo accordo legale, quando l’azienda dichiarava di possedere già “un solido curriculum in questo settore”. Dopo l’inchiesta, l’Equality and Human Rights Commission ha istituito una hotline email per “chiunque sia preoccupato per episodi di molestie in McDonald’s”.
Secondo i racconti dei dipendenti, spesso gli alti dirigenti non hanno dato seguito ai reclami. Nel caso di una 17enne, molestata da un dipendente più anziano, è servito l’intervento del suo patrigno, che ha scritto al sistema di franchising (utilizzato da McDonald’s per assumere i dipendenti), alla sede aziendale e alla polizia prima che venisse licenziato. Una collega, informata di quanto accaduto, le aveva detto di ignorarlo e di tornare al lavoro. Altre donne, però, sono state costrette a lasciare il lavoro a causa del clima tossico attorno a loro, oppure sono state spostate in un’altra sede.
In molti casi, inoltre, i responsabili delle molestie e delle aggressioni erano gli stessi direttori dei punti vendita della catena, che in Uk conta più di 170.000 persone che lavorano in 1.450 ristoranti. Si tratta anche di una delle forze lavoro più giovani del Paese, con tre quarti dei dipendenti di età compresa tra i 16 e i 25 anni. Molti sono alla loro prima esperienza lavorativa.